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Bari

"Picchiato dal figlio mentre curavo il padre in ospedale. Ora è già libero di tornare in corsia"

L’episodio all'ospedale Di Venere. L’operatore sanitario denuncia l’accaduto via social. L’Asl avvia l’indagine interna e condanna con fermezza la violenza

L'ospedale Di Venere di Bari

L'ospedale Di Venere di Bari

BARI – Un nuovo grave episodio di violenza in corsia scuote l’ospedale Di Venere. Un infermiere in servizio presso il reparto di Pneumologia è stato aggredito fisicamente dal figlio di un paziente nella giornata di mercoledì 29 aprile, mentre era impegnato nella cura dei degenti, tra cui proprio il genitore dell’aggressore.

A denunciare l’accaduto è stato lo stesso infermiere, con un post pubblicato su Facebook che ha rapidamente suscitato indignazione: “Sono stato picchiato senza motivo mentre facevo il mio lavoro. È uno schifo. E ora lui è già libero di tornare in reparto a far visita al padre, nello stesso luogo dove ha deciso di alzarmi le mani.”

L’operatore ha puntato il dito contro un sistema che, a suo dire, lascia indifeso il personale sanitario: “La giustizia italiana consente a chiunque di colpire impunemente chi ogni giorno manda avanti una sanità che si sta sgretolando.”

La Asl Bari ha confermato l’attivazione della procedura prevista per gli episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari. Come da prassi, il caso è stato segnalato al Servizio di Prevenzione e Protezione, che procederà con un’analisi approfondita dell’accaduto e un audit con il personale coinvolto, allo scopo di identificare le misure più efficaci per prevenire ulteriori episodi.

Il direttore generale dell’Asl, Luigi Fruscio, ha espresso piena solidarietà all’infermiere aggredito e ha condannato con fermezza l’episodio, ribadendo l’impegno dell’azienda nel tutelare chi ogni giorno è in prima linea per garantire assistenza ai pazienti.

L’ennesima aggressione in ambito sanitario riaccende il dibattito sulla sicurezza di medici e infermieri, sempre più spesso vittime di violenza sul posto di lavoro.

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