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Sindacato

Uil Taranto, Oliva nuovo coordinatore. «Ripartiamo dai lavoratori»

Nato nella Città Vecchia, figlio di un dipendente del Siderurgico, prende il testimone lasciato da Pietro Pallini

Gennaro Oliva

Gennaro Oliva

Nel corso del Consiglio confederale regionale della Uil Puglia, davanti alla segreteria regionale al completo e a tutte le categorie territoriali della Uil di Taranto, è stato eletto all’unanimità Gennaro Oliva come nuovo coordinatore territoriale. Un volto noto del sindacato, una storia che affonda le radici nel cuore operaio del capoluogo ionico: nato nella Città Vecchia, figlio di un dipendente Ilva, cresciuto tra turni di lavoro e battaglie per i diritti, Oliva prende il testimone lasciato da Pietro Pallini e lo fa con il peso e l’orgoglio di chi quei cancelli li ha vissuti davvero.

“La mia priorità saranno i lavoratori – ha dichiarato il nuovo coordinatore –. Ex Ilva, porto, mitilicoltura, sanità, scuola, trasporti: Taranto è un mosaico di crisi aperte, ma anche di potenzialità inespresse. La Uil sarà un presidio costante nei luoghi dove i diritti vengono messi in discussione. Saremo rete, ascolto e proposta. Non ho mai amato la politica dei riflettori: credo in quella dei passi concreti”. Accanto a Oliva, tutta la segreteria regionale della UIL Puglia: Gianni Ricci, segretario generale; Stefano Frontini, segretario organizzativo; Franco Pappolla, tesoriere; Annarita Gianniello, Andrea Toma e Azzurra Schirosi.  “Questa città è centrale per la Puglia – ha affermato Ricci –. Dalle sue eccellenze e contraddizioni passa una sfida che riguarda tutta la regione. Il compito della Uil sarà continuare nel solco già tracciato, con una visione chiara: sicurezza, tutele, dignità. Le recenti elezioni RSU ci hanno dato un segnale forte. Ora è il momento di rilanciare”.

Tarantino doc, classe 1976, nato nella Città Vecchia e cresciuto tra le difficoltà e la dignità del lavoro operaio, Gennaro Oliva ha vissuto sulla propria pelle il peso e le contraddizioni di una città industriale. Diplomato all’Istituto Archimede, si è formato come elettricista, cominciando fin da giovanissimo a lavorare, anche in nero, pur di aiutare la propria famiglia. Entra in Ilva nel 1996, tra i primi 20 giovani assunti dopo anni di blocco occupazionale: un traguardo che all’epoca rappresentava un sogno. Ma il sogno si incrina presto: prima la morte tragica di un collega, poi le ingiustizie vissute da lavoratore e testimone diretto di una fabbrica dove i diritti erano spesso calpestati. È lì che Oliva trova la spinta per avvicinarsi al sindacato. Sotto l’impulso di Rocco Palombella, entra nella Uilm.

“Chi mi conosce – dice – sa che non sono uno da scrivania: il mio posto è in strada, davanti ai cancelli, accanto alle persone”. “Taranto non ha bisogno di comparse, ha bisogno di attori protagonisti”, afferma. Conosce i limiti della politica locale, ma guarda con fiducia al potenziale inespresso della città. “Abbiamo opportunità e fondi, ma servono competenza, coraggio e serietà: il sindacato deve essere pungolo, proposta e presidio costante per tutelare lavoratori e cittadini”.

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