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Violenza nel carcere di Trani: agente aggredito da un detenuto, prognosi di 15 giorni

Il sindacato Cosp denuncia l’ennesimo episodio di violenza tra le mura dell’istituto penitenziario. L’agente finito in ospedale dopo essere stato colpito brutalmente nel reparto Europa dal fratello di un ex calciatore

Una delle ferite riportate dall'agente di Polizia penitenziaria a Trani - foto Cosp Bari

Una delle ferite riportate dall'agente di Polizia penitenziaria a Trani - foto Cosp Bari

TRANI – Ancora tensione e violenza dietro le sbarre del carcere di Trani, dove un agente della Polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto all’interno del reparto Europa. L’episodio, secondo quanto riferito dal sindacato Cosp Bari, si sarebbe verificato nella giornata di ieri, ma è stato reso noto solo oggi.

La vittima è un agente in servizio che, nell’esercizio delle proprie funzioni, avrebbe chiesto al detenuto di attendere il via libera del capo posto prima di essere accompagnato in infermeria per un presunto mal di testa. A quel punto il recluso, un uomo di corporatura imponente e fratello di un ex calciatore noto al grande pubblico, avrebbe reagito in modo violento, colpendo ripetutamente il poliziotto fino a scaraventarlo a terra.

Solo il tempestivo intervento dei colleghi ha evitato conseguenze più gravi. L’agente, in codice “Rosso”, è stato soccorso e trasferito all’ospedale di Andria, dove i medici hanno disposto il ricovero per accertamenti. Dopo gli esami clinici, è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni, anche se le sue condizioni fisiche e psicologiche sono apparse ancora critiche.

Secondo il sindacato, l’aggressione è avvenuta al quarto piano del reparto Europa, dove vige un regime di circolazione aperta, che consente ai detenuti una libertà di movimento estesa durante la giornata. L’agente colpito avrebbe anche riportato convulsioni dovute all’impatto e allo stress subito.

Durissima la presa di posizione di Domenico Mastrulli, dirigente nazionale del Cosp: “Siamo poliziotti, non carne da macello per galeotti”, ha dichiarato, denunciando una situazione ormai fuori controllo nelle carceri pugliesi. “Si lavora in condizioni proibitive, con personale ridotto all’osso e un numero eccessivo di detenuti. Le istituzioni continuano a voltarsi dall’altra parte”, ha aggiunto.

Il sindacato chiede un intervento immediato da parte del Ministero della Giustizia, per rafforzare la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari e tutelare chi ogni giorno rischia la vita indossando una divisa.

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