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Lecce
29 Marzo 2025 - 07:28
Il Tribunale di Lecce
LECCE – Una nuova ferita si apre nella vita di un giovane già segnato da tribolazioni passate. Dopo essere stato vittima di un episodio di violenza in età adolescenziale, un 25enne ospite di una comunità del Salento per il recupero di tossicodipendenti ha trovato il coraggio di raccontare un nuovo episodio di abusi, che avrebbe subito all’interno della stessa struttura.
La sua testimonianza davanti a una giudice ha fatto scattare le indagini, ora coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, che ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati tre persone: il presunto aggressore, un 33enne di Cerignola, il direttore della struttura, un uomo di 67 anni, e un educatore 55enne originario di Manduria.
Secondo quanto riferito dal ragazzo, la violenza sarebbe avvenuta nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2024, all’interno della camerata dove era ospitato. In quel momento si sarebbe introdotto l’altro paziente, più grande di lui, che lo avrebbe aggredito sessualmente nonostante i tentativi di opporsi. Il malessere manifestato nei giorni successivi dal giovane non è passato inosservato, e un altro ospite della struttura, suo compagno di stanza, avrebbe intuito cosa fosse accaduto.
La vicenda è così arrivata all’attenzione dei responsabili della comunità. Secondo la denuncia, il direttore avrebbe cercato di insabbiare l’episodio, chiedendo al ragazzo di non parlarne in famiglia e di tenere tutto all’interno della struttura. Un invito respinto dal 25enne, che poco dopo si è confidato con la madre durante un colloquio e, successivamente, con il proprio avvocato di fiducia, Luigi Pennetta.
Il caso è emerso in maniera ufficiale il 18 luglio scorso, durante un’udienza relativa alla valutazione sulla necessità di nominare un amministratore di sostegno per il ragazzo. È proprio in quell’occasione che la giudice, sentendo il racconto dettagliato della presunta aggressione, ha trasmesso il verbale alla Procura, facendo partire l’inchiesta.
A occuparsi dell’indagine è la pubblica ministera Erika Masetti, che ha già disposto l’allontanamento del giovane e del presunto molestatore, ora sistemati in due diverse strutture protette. Il reato contestato al 33enne è quello di violenza sessuale, mentre nei confronti del direttore e dell’educatore si ipotizza un coinvolgimento per eventuali omissioni o tentativi di insabbiamento.
Tutti e tre gli indagati sono assistiti dall’avvocato Massimo Astore. Nelle prossime settimane è previsto un incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari Stefano Sala, nel quale la vittima potrà raccontare in modo protetto quanto accaduto, alla presenza delle parti e dei consulenti.
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