La scure anti-mafia: sospesa per tre mesi una agente di Polizia locale. Ebbe contatti con i clan

BARI - Una agente della Polizia Locale in servizio a Bari è stata sospesa dal lavoro per tre mesi, a partire dal 19 febbraio, dopo che sono emersi contatti avuti in passato con persone legate alla criminalità organizzata locale.

Si tratta del primo provvedimento adottato nell’ambito delle misure disposte dalla Prefettura, su indicazione del ministero dell’Interno, che ha chiesto al Comune di attuare azioni concrete per garantire il rispetto dei principi di legalità e corretto funzionamento della macchina amministrativa.

Dall’inchiesta “Codice Interno” alla riorganizzazione del Comune

Il ministero ha deciso di intervenire dopo le verifiche effettuate dalla commissione prefettizia, inviata a Bari in seguito agli oltre 130 arresti dell’inchiesta “Codice Interno”, che ha fatto luce su un vasto sistema di voto di scambio politico-mafioso.

Pur avendo escluso infiltrazioni dirette della criminalità organizzata nel Consiglio comunale, il ministero ha evidenziato la presenza di irregolarità e disfunzioni amministrative ripetute, che richiedono azioni correttive immediate.

Altri provvedimenti in arrivo

L’amministrazione comunale sarà chiamata ad attuare nuove misure di controllo e riorganizzazione interna, con particolare attenzione ai processi di assunzione del personale e ai controlli sugli enti partecipati.

Secondo quanto stabilito dalla relazione del prefetto Francesco Russo, verranno introdotti strumenti regolamentari più rigorosi, con provvedimenti che riguarderanno anche due aziende municipalizzate.

L’obiettivo è rafforzare il sistema di vigilanza interna, garantendo che l’attività dell’ente pubblico si svolga nel pieno rispetto delle norme di trasparenza e legalità.