Costringe la moglie a non accendere il termosifone per risparmiare: condannato

BARI - Per ridurre i costi delle bollette, avrebbe tenuto spento il riscaldamento anche nei giorni più rigidi, costringendo la moglie a vivere in un ambiente gelido e insalubre. Non solo: avrebbe imposto severe restrizioni sull’uso dell’acqua, limitando persino l’igiene personale della donna.

A denunciare la vicenda è stata la stessa moglie dell’uomo, un 58enne di Bari, che ora dovrà pagare una multa di 450 euro in seguito al decreto penale di condanna emesso dalla giudice per le indagini preliminari Isabella Valenzi. L’accusa a suo carico è di violenza privata e inosservanza degli obblighi di mantenimento. La notizia è stata diffusa dall’emittente televisiva Telenorba.

Infissi sigillati e divieti in casa: il racconto della vittima

Secondo quanto riportato nella denuncia, le tensioni tra i due sarebbero esplose a causa dell’ossessiva ricerca del risparmio da parte dell’uomo. Non solo avrebbe evitato di accendere il riscaldamento, ma avrebbe anche tentato di bloccare gli spifferi sigillando le finestre con del nastro adesivo, un metodo che si sarebbe rivelato inefficace.

Il comportamento del 58enne sarebbe andato oltre la semplice austerità domestica, trasformandosi in una limitazione della libertà della moglie. La donna, infatti, avrebbe denunciato anche la drastica riduzione dell’uso dell’acqua, che le impediva di svolgere le normali attività quotidiane legate all’igiene personale.

Il ricorso della difesa

Dopo la condanna, il legale dell’uomo ha presentato opposizione contro la decisione del Tribunale, contestando il provvedimento. Ora la vicenda giudiziaria potrebbe proseguire con ulteriori sviluppi.

Il caso ha sollevato un acceso dibattito sulla violenza economica e psicologica all’interno delle mura domestiche, fenomeni spesso sottovalutati ma che possono avere gravi ripercussioni sulla vita delle vittime.