Farina di larve agli ultravioletti: "Indicare in etichetta la vitamina D artificiale"

BARI - L’immissione sul mercato della farina di larve di Tenebrio molitor, trattata con raggi ultravioletti per incrementare la vitamina D, richiede una maggiore attenzione all’etichettatura. A evidenziarlo è la Coldiretti Puglia, che sollecita una precisa indicazione per informare i consumatori sulla natura artificiale del processo di arricchimento.

La polvere, prodotta a partire dal verme giallo della farina, è sottoposta a trattamenti UV per due scopi: sanificare il prodotto e aumentare artificialmente il contenuto di vitamina D. Secondo Coldiretti, si tratta di un alimento ultratrasformato che, per garantire trasparenza, dovrebbe riportare chiaramente la dicitura “contiene vitamina D prodotta mediante trattamento con UV”.

Sicurezza alimentare sotto esame

La Coldiretti richiama l’attenzione anche sui rischi per la salute, soprattutto per chi soffre di allergie a crostacei o acari della polvere, invitando a indicare chiaramente in etichetta la presenza di insetti. Una richiesta che, in passato, ha portato all’introduzione di decreti volti a tutelare i consumatori.

Secondo stime Nomisma, la produzione di insetti per uso alimentare in Europa potrebbe raggiungere le 260 mila tonnellate entro il 2030. Tuttavia, molti di questi prodotti provengono da Paesi come Vietnam, Thailandia e Cina, che spesso figurano tra i primi per numero di allarmi alimentari.

Una sfida culturale e normativa

L’arrivo degli insetti sulle tavole europee, consentito dal regolamento UE sui “novel food” in vigore dal 2018, rappresenta una svolta epocale, ma Coldiretti avverte: “La cultura gastronomica italiana e le garanzie di sicurezza devono restare al primo posto”.