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Bari
12 Dicembre 2024 - 09:57
La casara nel presepe 2024
BARI - La statuina protagonista del presepe 2024 è una casara, artigiana del settore caseario e simbolo della qualità del cibo made in Italy. Promossa da Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola, questa figura viene distribuita ai vescovi pugliesi per sottolineare l'importanza dei saperi tradizionali proiettati verso il futuro.
L'iniziativa intende arricchire il presepe con personaggi che rappresentano non solo il passato ma anche il presente e il domani, mantenendo vivo uno dei simboli che trasmette speranza e serenità. Il presepe, infatti, è una narrazione gentile che invita alla rinascita, alla vicinanza con il territorio e all'inclusione, valori che incarnano la famiglia e la comunità.
Dal 2020 ad oggi, il presepe ha accolto statuine che raccontano i mestieri e le vocazioni contemporanee: dall'infermiera nel 2020 all'imprenditore digitale nel 2021, dalla florovivaista del 2022 al maestro artigiano con il suo apprendista nel 2023, fino alla casara del 2024.
Le statuine, distribuite nelle 19 diocesi pugliesi, sono il frutto di un progetto che richiama le energie positive raccolte sotto il Manifesto di Assisi, a cui partecipano la Fondazione Fratelli Tutti, Coldiretti, Confartigianato e Fondazione Symbola. L'obiettivo è valorizzare la forza narrativa del presepe come specchio della realtà quotidiana, dalle figure della Natività agli artigiani, pastori e animali che popolano la scena.
In Puglia, l'arte presepiale si è sviluppata a partire dall'Ottocento, con produzioni artigianali uniche come i presepi in cartapesta di Lecce, arricchiti da tecniche che uniscono creatività e tradizione. Da secoli, la regione conserva veri e propri capolavori, come il presepe di Altobello Persio nella cattedrale di Altamura e quello di Stefano da Putignano a Cassano Murge.
Tra gli esempi più antichi spicca il presepe del XV secolo di Nuzzo Barba nella chiesa di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina, mentre il presepe ligneo dell’Ottocento ad Andria e quello poliscenico antico a Torremaggiore sono tra le testimonianze più affascinanti.
Il presepe, nato con San Francesco a Greccio nel 1223, è diventato uno dei simboli più radicati della cultura italiana. Non è solo una rappresentazione della Natività, ma un racconto delle vite quotidiane, delle gioie e delle sfide, in cui modernità e tradizione si fondono per tramandare valori universali come il lavoro, la famiglia e la devozione.
Coldiretti Puglia sottolinea come il presepe resti una tradizione amata, soprattutto al Sud, con il 62% degli anziani e un incoraggiante 53% dei giovani che scelgono di allestirlo, perpetuando una narrazione che unisce fede e identità territoriale.
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