Vent'anni di attesa, 23 condanne per il clan Velluto: pene fino a 30 anni

BARI - Dopo un’attesa lunga vent’anni dai fatti e dodici anni dalla prima udienza, il Tribunale di Bari ha emesso la sentenza nel maxi-processo contro il clan ‘Velluto’, organizzazione criminale dedita al traffico di droga nei quartieri San Pasquale, Carrassi e Poggiofranco, con ramificazioni in altri comuni della provincia. Ventitré imputati sono stati condannati a pene comprese tra i 3 anni e 4 mesi e i 30 anni di reclusione.

I reati contestati risalgono al periodo compreso tra il 1998 e il 2004, con particolare riferimento agli anni 2002-2004. Tuttavia, gran parte dei capi d’imputazione per episodi di spaccio e altri reati minori sono stati dichiarati prescritti. Altri 13 imputati sono stati assolti o prosciolti.

Le condanne più severe – 30 anni di carcere ciascuno – sono state inflitte a Giovanni Fasano, Domenico Velluto e Pietro Simeone, ritenuti i vertici dell’associazione, responsabile del traffico di droga acquistata sia in Italia che all’estero. Ai membri del gruppo Carlo Biancofiore, Francesco Buono, Mario Di Gioia, Stefano Gatta, Alessandro Laforgia, Alessandro Lorusso, Alessandro Pace, Gennaro Ragone, Achille Soragni e Angelo Spano sono state comminate pene tra i 20 e i 27 anni di reclusione.

Tra gli imputati, quattro sono deceduti durante il procedimento, incluso Francesco Vitale, noto pr e pusher precipitato da un balcone nel quartiere Magliana a Roma nel 2023. Sulla sua morte, la Procura di Roma ha chiesto tre condanne per omicidio. Il padre, Domenico Vitale, figura tra i condannati a 14 anni per il ruolo nell’organizzazione.

Anche il collaboratore di giustizia Domenico Milella, coinvolto per due episodi di spaccio dichiarati prescritti, è tornato al centro delle cronache. Arrestato pochi giorni fa a Genova, è accusato di aver ripreso l’attività di spaccio nonostante la protezione concessa dallo Stato dal 2020.