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Il fatto
28 Ottobre 2024 - 06:31
Distrutta a Lecce la statua di Sant'Antonio del Fuoco
LECCE - «Un atto di vandalismo distruttivo. Un gesto spregevole e sacrilego. Un inutile e becero comportamento che ha cancellato un amato simbolo della devozione popolare. La statua di Sant’Antonio del fuoco, che si trovava nella piazzetta della zona Aria Sana a Lecce, ora non c’è più».
Così il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone dopo l'ennesimo atto vandalico.
«Una ferita - ha continuato il Sindaco - tanto inaspettata quanto dolorosa che ha scosso profondamente i residenti, per i quali quel simulacro rappresentava quotidianamente un riferimento di fede e di preghiera, ai piedi del quale venivano offerti fiori e luci. Quel simbolo della nostra religione era stato collocato in quel luogo, circa vent’anni fa, dagli stessi residenti, cittadini ai quali l’amministrazione comunale, all’epoca da me guidata, aveva risposto con entusiasmo e amore. Era stata voluta in quel posto proprio perché, in passato, i fedeli celebravano il santo con la tradizionale “focara”. Ora, cosa vi sia dietro questo gesto indegno non ci è dato sapere. Sicuramente futilità e stupidaggine che non possono trovare alcuna giustificazione nè attenuanti.
Nel condannare fortemente questo atto sacrilego, mi auguro che dai residenti o dai cittadini di buona fede possa arrivare qualche indicazione o elemento per accertare le responsabilità di questo comportamento oltraggioso, così che, chi se ne è reso protagonista possa risponderne alla comunità e risarcirla. Non ci arrenderemo mai alla stoltezza ed alle sue conseguenze. Per questo mi attiverò affinché la statua di Sant’Antonio possa essere nuovamente realizzata e ricollocata nella piazzetta, restituendo ai fedeli ed ai cittadini un simbolo amato e sempre rispettato da tutti. Tranne da chi - per fortuna in pochi - ignora le regole minime di civiltà e rispettosa convivenza».
L'arcivescovo mons. Michele Seccia - in seguito all'atto vandalico che ha divelto e distrutto la statua di Sant'Antonio Abate, scoperto nella serata di ieri nel rione "Aria Sana", alla periferia della città -, unendosi alle amare riflessioni del sindaco Adriana Poli Bortone che per prima ha stigmatizzato il folle gesto, ha dichiarato che "occorre andare alla base di una azione così vile e sconsiderata che, quasi sicuramente, induce a chiedersi cosa spinga l'essere umano a provare soddisfazione o piacere dal compiere simili gesti".
Per il presule leccese, dunque, "fiducia nelle autorità che sapranno far luce sull'accaduto e apertura al confronto per chi vorrà incontrare il parroco, il caro don Nando Capone o il vescovo stesso per dialogare e trovare delle possibili soluzioni perché fatti tali non si verifichino più".
“La mia vicinanza e quella dell’arcivescovo Panzetta ai residenti del rione 'Aria Sana' per quanto accaduto - afferma Seccia -. La distruzione di una statua, identitaria per quella porzione di popolo, non può lasciarci indifferenti ma deve indurci ad una analisi attenta, reale e vera sulle motivazioni dell'accaduto. Mentre manifestiamo solidarietà anche al sindaco della città e a quanti lavorano per il bene della nostra Lecce, siamo fiduciosi che le autorità competenti possano fare luce su questa pagina triste per la nostra città che resta bella, accogliente e dai grandi valori”.
IL COMMENTO DI DON NANDO CAPONE
"La festa domenicale della comunità di 'Aria Sana' - racconta don Nando Capone, dal 2017 parroco di San Bernardino Realino, la parrocchia in cui ricade la periferia leccese della zona di Via San Cesario - ieri è stata turbata da un evento triste che ha lasciato sgomenti gli abitanti di questo rione di Lecce: l'immagine di Sant'Antonio Abate che da anni custodiva un piccolo parco giochi per bambini, sito in Via P. Scardino, è stata 'ridotta in pezzi'. Azione dissacrante? Provocazione insana e balorda? Disperazione divenuta folle violenza?".
"Stabilirlo - conclude don Nando - spetterà agli inquirenti. La devozione di 'Aria Sana' e la fede della comunità di San Bernardino Realino sono già 'riemerse' da queste macerie e pensano a come ricostruire quell'angolo di paradiso dedicato alla mitezza e all'amore universale, rivolto anche agli animali, di Sant'Antonio Abate".
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