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Il fatto

Incredibile: una colletta per l'Ospedale Moscati

L'iniziativa del Comune: raccolta fondi per racimolare cinquemila euro

Ospedale San Giuseppe Moscati

Ospedale San Giuseppe Moscati

Nella nota ufficiale arrivata da Palazzo di Città viene definita «lodevole iniziativa». In verità si resta piuttosto sconcertati nell’apprendere che per raccogliere cinquemila euro allo scopo di offrire maggiore conforto ai pazienti dell’ospedale oncologico Moscati si debba ricorrere ad una colletta popolare.

«In attesa di risorse umane ed economiche che tardano ad arrivare - è scritto nella nota - la sanità ionica potrebbe ricevere un significativo aiuto per svolgere la sua importantissima funzione grazie ad una lodevole iniziativa. Ad esserne promotrice è l’assessore comunale Angelica Lussoso che, in rappresentanza dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Rinaldo Melucci ed in collaborazione con l’ASL di Taranto, annuncia l’avvio di una raccolta fondi destinata all’Ospedale Oncologico “Moscati” di Taranto. L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 5.000 euro per garantire a chi ha bisogno di cure non solo assistenza ed i servizi essenziali necessari, ma anche ambienti in grado di rendere meno austeri i tempi di permanenza degli stessi pazienti e di loro eventuali accompagnatori».

«Infatti - viene spiegato -grazie ai proventi della raccolta fondi si provvederà ad installare nelle sale in cui vengono somministrate le terapie un sistema di filodiffusione consentendo in tal modo l’ascolto di musica durante i periodi di attesa. Ma non solo. Si realizzerà all’interno del nosocomio una libreria con apposito spazio di lettura». Immancabile il riferimento al «territorio tarantino, già fortemente penalizzato dagli effetti di una produzione industriale ancorata a vecchi modelli economici non più sostenibili» e alla necessità «di una sanità efficiente e sempre più vicina all’utenza, una sanità che possa contare su un sostegno concreto per migliorare le condizioni di cura e assistenza». «Questa raccolta fondi - sono le parole dell’assessore Lussoso - rappresenta un passo importante per garantire ai pazienti oncologici di Taranto non solo le terapie e l’assistenza di cui necessitano, ma anche iniziative in grado di alleggerire sia i tempi di permanenza in ospedale sia i percorsi di cura. Invitiamo tutta la comunità a partecipare e a contribuire per raggiungere quello che si rivelerebbe un risultato fondamentale. L’Ospedale Oncologico di Taranto svolge un ruolo cruciale nel fornire trattamenti specialistici a coloro che sono affetti da patologie tumorali, ma le risorse attuali non sono sufficienti a coprire tutte le necessità. La raccolta fondi si propone di iniziare a colmare queste lacune, offrendo un supporto tangibile ai pazienti e al personale medico». Per chi fosse interessato, la raccolta fondi è in corso sulla piattaforma online GoFundMe.

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Dunque, alle lacune di una sanità inefficiente si risponde con la chiamata alle armi (meglio sarebbe dire chiamata al portafogli) dei cittadini che poi dovrebbero essere gli utenti del servizio sanitario. Nemmeno cinquemila euro si riescono a stanziare dal bilancio della Asl e dello stesso Comune per garantire musica e libri ai pazienti oncologici. La solidarietà è sempre la benvenuta, ma in questo caso si rischia di scivolare nel grottesco se bisogna ricorrere ad una colletta popolare per rendere «meno austeri» gli ambienti dove pazientie loro accompagnatori sono costretti a sostare in attesa delle cure. Ma davvero nei bilanci di Asl e Comune non si riesce a individuare una cifra così modesta? E se davvero le casse di una e dell’altro sono così blindate, forse più decoroso sarebbe chiamare in causa i portafogli di assessori e consiglieri comunali - visto che l’iniziativa parte dal Comune - i quali certamente non avrebbero difficoltà, grazie anche ai recenti e generosi aumenti delle proprie indennità, a raggiungere agevolmente la cifra richiesta di cinquemila euro. Nove assessori e trentadue consiglieri comunali: poco più di centoventi euro a testa per racimolare i cinquemila euro richiesti. Suvvia, altro che colletta popolare!  (e.f.)

   

 

 

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