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Il caso

Giuramento sulla Rotonda del Lungomare, rischio paralisi per Borgo e Città Vecchia

Le preoccupazioni della Delegazione Borgo Confcommercio

Il Palazzo della Provincia e della Prefettura di Taranto

La rotonda del Lungomare

Borgo e Città Vecchia blindati dall’11 al 18 aprile per i preparativi della cerimonia di giuramento solenne interforze fissata per il 17 aprile prossimo sulla Rotonda del Lungomare di Taranto.

«Parlare di disagio è riduttivo, diciamo pure che la Città sarà paralizzata e raggiungere il Centro ma anche oltrepassare il ponte sarà un’impresa titanica», commenta il presidente della Delegazione Borgo Confcommercio, Salvatore Cafiero, che già stato raggiunto dalle telefonate dei commercianti, allarmati dalla nuova ordinanza del Comune. La notizia della cerimonia del giuramento interforze nel cuore della città è stata accolta con preoccupazione anche dai residenti e dai lavoratori delle varie attività del Borgo che ricordano ancora con angoscia l’analoga esperienza già vissuta lo scorso anno in occasione del giuramento, allorquando il centro rimase praticamente off limits per una settimana intera.

«Un evento di un solo giorno che blocca la città per una settimana ed oltre – rimarca Cafiero - porta soprattutto tanto disagio, e non garantisce un beneficio economico che compensi il fermo delle attività per una settimana. Siamo in un periodo strategico per i negozi del settore abbigliamento, largamente presenti nel Borgo, sono infatti settimane a ridosso delle cerimonie di Primavera, e temiamo che la difficoltà di accesso alle zone dello shopping possa disincentivare soprattutto la clientela della provincia che potrebbe decidere di andare altrove. Il ‘recinto’ che circonda Città Vecchia e Borgo preoccupa anche i titolari dei bar e dei ristoranti che temono un drastico calo degli avventori dal momento in cui raggiungere l’area con un mezzo privato e trovare un parcheggio anche nelle ore serali sarà difficile. Assodato che si tratta di un’ iniziativa che la città accoglie con quel tradizionale spirito di ospitalità che le deriva dalla storica convivenza sul territorio con gli insediamenti militari, per un reciproco senso di rispetto verso la comunità, sarebbe stato opportuno che si fossero valutate con la dovuta attenzione le controindicazioni che un’ iniziativa così impegnativa comporta. Siamo certi che si potevano trovare altre soluzioni meno impattanti sull’economia e la mobilità dei cittadini. Sul territorio vi è un’ampia disponibilità di aree militari attrezzate non utilizzate che potrebbero essere destinate ai grandi eventi, e non solo quelli militari, e che anzi potrebbero essere finalmente aperte alla città.

Chiediamo che il Comune si faccia responsabilmente carico, per tutte le prossime iniziative, di questa più che legittima esigenza delle attività del commercio, già duramente penalizzate dalla difficoltà economiche del territorio. Non è possibile che non si tenga conto delle problematiche delle attività del commercio di prossimità e che ripetutamente e non tanta leggerezza si valuti di sacrificare l’economia di un territorio alle più disparate esigenze militari, sportive, e a qualsivoglia manifestazione. Basta con questo uso irresponsabile degli spazi urbani».

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