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Commercio

Torna l'incubo "Comparto 32"

Confartigianato: «Urgente un intervento diretto del sindaco Melucci»

Zona Cimino, l'area del Comparto 32

Zona Cimino, l'area del Comparto 32

«Mentre attendiamo da anni interventi concreti in favore dell'economia di prossimità, ritorna puntuale l'incubo "Comparto 32"».

È l'allarme lanciato da Fabio Paolillo, segretario provinciale di Confartigianato.

«Taranto si trova sempre più avvitata in una situazione assai triste e delicata per quanto riguarda il suo presente e futuro, sia dal punto di vista sociale che economico. In breve, prendiamo schiaffi su ogni fronte, con situazioni che non vengono affrontate dalla città ma soltanto vissute, in balia delle onde, a causa di un’assoluta mancanza di chiarezza e coerenza nelle scelte prese e non prese».

«Proprio sulla chiarezza e la coerenza sta venendo meno la credibilità di un territorio quanto mai bisognoso di certezze e coesione. Ed allora, nello specifico, qual è la reale direttrice di sviluppo della città che i nostri amministratori e politici stanno seguendo? Andare verso un allungamento della città? Verso un improvvido consumo di suolo per far nascere nuovi complessi commerciali e magari residenziali fino a coprire la distanza col nuovo ospedale in costruzione? Ma non ci si doveva dedicare al recupero e valorizzazione della Città Vecchia, al rilancio e valorizzazione del Borgo ed alla riqualificazione delle periferie!? Alle parole devono seguire i fatti. Ed allora non ci spieghiamo la delibera del Tar dell’altro giorno in merito al Comparto 32, che in buona sostanza dice che gli atti del Comune avrebbero avuto bisogno di una “motivazione rafforzata” in grado di evidenziare le ragioni di pubblico interesse che indussero il Consiglio a non approvare la suddivisione di quel Comparto. E come mai questa carenza? Come mai l’Amministrazione comunale non si è costituita in giudizio per rafforzare la decisione del suo stesso Consiglio comunale a fronte del ricorso della società proponente il progetto? Costituirsi, in questi casi, è non solo un atto dovuto, ma politicamente e legalmente è una presa di posizione ferma, se si vuole appunto tenere ferma la barra delle decisioni assunte. E non ci si venga a parlare di disattenzione o di mancato impegno di chi avrebbe dovuto fare e non ha fatto, sarebbe ancora più grave la questione. No, non ci caschiamo! La questione era ed è troppo seria ed attenzionata ad ogni livello per contemplare disattenzioni di sorta».

«Come Confartigianato continuiamo a porci la stessa domanda di tutti quegli imprenditori, artigiani e commercianti tarantini chiamati a decidere quotidianamente se credere ancora in questo territorio, alzare la serranda e provare ad investire in questa città: che senso ha andare a progettare lo sviluppo ed opere in nuove aree della città quando si hanno gravissimi problemi di spopolamento e desertificazione commerciale ormai non solo più nel Borgo ma praticamente in tutti gli altri quartieri residenziali, borgate comprese? Quante domande, attendiamo risposte. Sui pericoli ed i danni di un’incontrollata espansione urbanistica delle città ci sono già tantissime autorevoli prese di posizione di illustri urbanisti, importanti articoli e testi a proposito, e non abbiamo mai trovato una minima argomentazione che giustifichi quanto potrebbe avvenire dalle parti nostre. Quindi questa di certo non è la strada giusta. Diciamo convintamente, ancora una volta, basta alla politica degli ultimi trent’anni, dove hanno regnato approssimazione, improvvisazione e misteriosi silenzi. Come Confartigianato continuiamo a svolgere il nostro ruolo di corpo intermedio a tutela dell’interesse generale di importanti settori economici locali rappresentati, lo continuiamo a fare con estrema coerenza, sempre rispettosi dei ruoli e dei compiti. Questa situazione riguarda immani colate di cemento, che una volta indurito poi rappresenta un processo difficilmente irreversibile, occorre pensarci ora alla cosa migliore per la città. Sono molti i soggetti interessati, come commercianti, artigiani, imprese di servizi, cittadini consumatori, etc, quindi riteniamo urgente un intervento diretto del sindaco Melucci, per apprendere e confrontarsi con la massima chiarezza in merito alla posizione assunta dal Comune sulla tematica. Inoltre, proprio per l’importanza della questione, oltre ad attivare la nostra base associativa, come Confartigianato intendiamo da subito relazionarci con le rappresentanze interessate per promuovere il necessario approfondimento ed il conseguente impegno ed intervento diretto ed autorevole della nuova Camera di commercio appena costituitasi. Vogliamo rassicurare i piccoli imprenditori tarantini - conclude Paolillo - che non lasceremo nulla di intentato ed utilizzeremo tutto quanto disponibile per la tutela e lo sviluppo dell’economia di prossimità del territorio».

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