Mafia e politica, Scalera si difende

“Non ho promesso assunzioni, nè cercato sostegno elettorale a favore di Andrioli”. Ha respinto le accuse Rocco Lucio Scalera, dirigente di, Kyma Ambiente, interrogato, ieri mattina dal gip di Lecce, nell’ambito delle indagini su mafia e politica a Statte. Scalera, che è difeso dall’avvvocato Fausto Soggia, in un lungo interrogatorio ha respinto l’accusa di aver reperito preferenze elettorali promettendo in cambio l’assunzione nell’azienda di servizi e l’affidamento di commesse.

Per l’accusa Scalera avrebbe promesso a Giulio Modeo l’assunzione “in quanto firmatario del bando del 27.8.2020 di selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato di 41 operatori ecologici”, “e ciò non solo al fine di offrire al predetto una ricompensa per il sostegno elettorale a favore dell’Andrioli”. Nell’interrogatorio di ieri mattina si sono, invece, avvalsi della facoltà di non rispondere, Maurizio Coli, difeso dall’avvocato Nicola Cervellera, Cosimo Ammirato, difeso dall’avvocato Pasquale Blasi, Cosimo Colucci, assistito dall’avvocato Giovanni Vinci, Giuseppe Coluccia, difeso dagli avvocati Giuseppe D’Ippolito e Marcello Ferramosca, Angelo Laneve, assistito dall’avvocato Claudio Percolla, Antonio Marzella, difeso dall’avvocato Gaetano Vitale, Giovanni Pulito, difeso dall’avvocato Massimiliano Madio, Egidio Taurino, assistito dall’avvocato Giuseppe Quaranta, Gianpiero Vinzi, William Sudoso e Cosimo Lomartire, difesi dall’avvocato Andrea Silvestre, Giovanni Zigrino, assistito dall’avvocato Paolo Marinò, Nicola e Domenico Taurino, difesi dall’avvocato Gaetano Vitale.