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18 Gennaio 2024 - 11:19
Rinaldo Melucci
Una riflessione ponderata, sofferta, ma inevitabile, è quella che ha portato Lucio Lonoce ed Enzo Di Gregorio, consiglieri comunali del Partito Democratico, a sottoscrivere la mozione di sfiducia contro il sindaco Rinaldo Melucci.
Lucio Lonoce
«Insieme abbiamo contribuito alla sua elezione – hanno dichiarato congiuntamente – insieme abbiamo creduto nella necessità di portare avanti quel progetto per il bene della città. Nessuno potrà dire che non ci abbiamo messo passione e impegno. Nessuno potrà dire che non ci abbiamo messo la faccia ed il cuore, ma di fronte alla virata incomprensibile del primo cittadino, che ha rinnegato il valore della comunità democratica che lo aveva abbracciato e sostenuto, che ha stravolto la rappresentanza popolare e ciò che era emerso dalle urne in così poco tempo e che ha portato la città a una condizione di instabilità e paralisi grave, riteniamo che quell’esperienza possa ritenersi conclusa».
Lonoce e Di Gregorio, i due più suffragati in assoluto delle amministrative 2022, si appellano alla responsabilità che dovrebbe animare chiunque si candidi alla guida di una comunità.
Vincenzo Di Gregorio
«La vittoria di Melucci – hanno aggiunto – fu un segnale della città. Il ribaltamento ricercato da Melucci é, invece, un’assurdità politica che ha immobilizzato la macchina amministrativa mettendo in ginocchio le attività ordinarie del Comune. Noi di questa situazione non vogliamo fare parte: se il primo cittadino pensa di poter disporre della volontà popolare in questo modo e di poter tenere in ostaggio gli uffici e le società partecipate, non può avere la nostra fiducia. Per questo è logico tornare alle urne per politica, serietà, coerenza e perché riteniamo che ci siano ancora le condizioni per salvare Taranto e molti finanziamenti. Ci appelliamo, infine, al buon senso di tutti i consiglieri comunali che hanno davvero a cuore il bene della città, chiedendo loro di unirsi nella sottoscrizione e nel voto alla mozione per continuare a dare un futuro al nostro territorio».
Anche Gianni Liviano, ha firmato la mozione di sfiducia: «È da molto tempo che sottolineo l'inadeguatezza di Melucci al ruolo di sindaco e quindi la sottoscrizione di questa mozione è la coerente conseguenza di quanto ho detto e fatto in questo anno di consiglio comunale - la dichiarazione del consigliere comunale - Detto questo rimane però la considerazione che il fallimento di un'amministrazione non può essere mai imputabile ad una sola persona ma è figlia di una politica assente e di partiti deboli e sottomessi.
Gianni Liviano
Bene mandare via Melucci, ma sarebbe illusorio pensare che il cambio del sindaco possa essere la soluzione di tutti i principi della città. Occorre un cambio di passo, un'inversione del paradigma culturale, un'inversione di rotta nella qualità della classe politica e dell'attenzione verso le persone e verso la comunità Taranto».
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