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E tre: anche il circolo Di Vittorio disconosce Melucci

Si acuiscono le divisioni interne al Partito Democratico

Rinaldo Melucci

Rinaldo Melucci

E sono tre. Dopo il circolo di Talsano e il circolo Cannata, anche il "Di Vittorio", del quartiere Paolo VI, insorge per il passaggio del sindaco Rinaldo Melucci ad Italia Viva. Si fa sempre più forte, dunque, la divergenza interna al Partito Democratico rispetto al nuovo assetto che ha assunto la maggioranza che sostiene il sindaco, con il gruppo di Italia Viva, guidato dal consigliere Massimiliano Stellato, ormai forza egemone della coalizione.

Il circolo Di Vittorio denuncia «il grave degrado della politica». L'attacco è ai «transfughi» che più volte hanno cambiato casacca in questa consigliatura e che ora sono riuniti sotto le insegne renziane. Il circolo, con il portavoce Michele Portacci, parla di «gioco al massacro» e chiede «con viva forza, ai nostri dirigenti e ai nostri delegati nell’amministrazione di espletare gli obblighi» che si sono assunti «nel richiedere l’iscrizione al partito democratico nel rispetto della carta dei valori e dello statuto con annesso codice etico e regolamento finanziario». Il circolo chiede agli organi dirigenti «di esercitare i loro ruolo denunciando agli organi istituiti (commissione di garanzia) gli iscritti che compiono o hanno compiuto danno ai nostri principi e agli indirizzi politici dall’assemblea». In particolare viene chiesta «l’immediata cancellazione dall’anagrafe del partito», di Rinaldo Melucci e poi degli altri che, eventualmente, si sono resi colpevoli di aver violato le norme interne del Pd.

Infine, viene chiesto «con urgenza immediata, considerata la grave crisi» di «convocare l’assemblea per ridisegnare il percorso alla luce degli ultimi avvenimenti nel rispetto dell’indicazione che il congresso ultimo (finalmente unito) ci ha dato».

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