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Assistenza

«Modificati i requisiti organizzativi per l'accreditamento delle Rsa, accolta la mia proposta»

La soddisfazione del consigliere regionale di Con, Stefano Lacatena

Nelle Rsa pugliesi sono ora obbligatorie le telecamere

Una Rsa pugliese - archivio

«Ringrazio l’assessore Palese per aver mantenuto fede all’impegno assunto e aver, quindi, recepito il contenuto della mia proposta per salvare le residenze socio-sanitarie: è stata approvata dalla Giunta regionale la delibera che modifica i requisiti organizzativi necessari ai fini dell’accreditamento. La delibera recita, nella parte che qui ci interessa: “A contemperamento di tutti gli interessi su riportati, al fine di permettere alle strutture che entrano nel sistema il graduale inserimento degli ospiti e, al contempo, di preservare la tenuta dello stesso si ritiene plausibile, ai soli fini sperimentali, permettere alle strutture in fase di avvio (intendendosi per fase di avvio i primi diciotto mesi a decorrere dalla data di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio) una deroga ai requisiti organizzativi previsti dai Regolamenti Regionali nn 4 e 5 del 2019 secondo il seguente criterio: per le strutture che hanno un’utenza pari o inferiore al 50 % dei posti complessivamente autorizzati all’esercizio, per le stesse è prevista la possibilità di ridurre il monte ore complessivo di ciascuna figura professionale del 50 % rispetto a quello previsto dal Regolamento Regionale di riferimento. Tale deroga non si applica al Responsabile sanitario della struttura”».

Così il consigliere regionale di Con, Stefano Lacatena.

«È un notevole e significativo passo in avanti: fino ad oggi - spiega Lacatena -, si imponeva alle strutture di assumere un numero di dipendenti adeguato ai posti letto accreditabili a prescindere da quanti pazienti fossero effettivamente accolti. Il che significava esporre i gestori sotto il profilo finanziario tanto da poterne provocare il fallimento. Ora, invece, la Regione modifica il tiro e ascolta il grido di dolore dei gestori privati senza i quali, è bene ricordarlo, crollerebbe l’assistenza socio-sanitaria erogata. Dopo il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi, di ascolto del settore e di attività in Commissione Sanità e in Consiglio regionale, non posso che essere soddisfatto».

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