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Fim, Fiom e Uilm

«Acciaierie, stop alle trattative segrete»

Domani sciopero e manifestazione a Roma

«Acciaierie, stop alle trattative segrete»

Domani, venerdì 20 ottobre, lo sciopero indetto dai sindacati per la crisi di Acciaierie d'Italia

«Sono mesi - affermano Fim, Fiom e Uilm nazionali all'indomani delle allarmanti parole del presidente di AdI, Franco Bernabé, che ha prefigurato il rischio di chiusura dello stabilimento - che denunciamo le condizioni disastrose in cui versano gli stabilimenti del gruppo di Acciaierie D'Italia a causa della mancanza di investimenti e di manutenzioni ordinarie e straordinarie».

«Il Governo - scrivono - continua a rimanere in silenzio di fronte a questa situazione che sta peraltro mettendo in pericolo la salute e la sicurezza dei lavoratori. Nonostante questo, l'Amministratore Delegato Lucia Morselli dice che va tutto bene grazie ai manager, che questa è la versione migliore dell’Ilva degli ultimi anni, mentre aumenta la cassa integrazione in tutti gli stabilimenti e si arriverà quest’hanno a produrre meno di 3 milioni di tonnellate di acciaio. Il Governo deve assumersi le sue responsabilità e arrivare ad una soluzione condivisa con le organizzazioni sindacali che consenta il rilancio produttivo del gruppo garantendo l'occupazione dei lavoratori diretti, dell'indotto e dell'Ilva in AS, la sostenibilità ambientale e la continuità dei progetti di decarbonizzazione. Questo non può avvenire con trattative segrete che, come dimostrato dall’ultimo accordo tra Azienda e Governo del marzo 2020, producono solo cassa integrazione e difficoltà».

Da qui le ragioni dello sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti con manifestazione a Roma.

«Chiediamo con forza - affermano Fim, Fiom e Uilm - che si riapra la discussione con il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori ed in caso contrario, continueremo con le iniziative di mobilitazione».

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