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Il caso

Giochi del Mediterraneo, «Ci vuole una faccia tosta a ribaltare su altri i propri ritardi»

Duro attacco dell'on. Dario Iaia al Direttore del Comitato Elio Sannicandro

I Giochi del Mediterraneo del 2026

I Giochi del Mediterraneo del 2026

«Ci vuole una grande faccia tosta a dire tutto e il contrario di tutto, bluffando e mentendo (lui sì) su ogni situazione e tentando di ribaltare i suoi colpevoli ritardi di almeno tre anni su chi è stato scelto dal governo per commissariarlo per manifesta incapacità. Elio Sannicandro è stato il vero problema e la palla al piede, sin dall’inizio, per i Giochi del Mediterraneo 2026, non ha saputo coordinare, non ha approntato i progetti, nonostante il comitato avesse milioni di euro da poter utilizzare e che tutti aspettiamo di sapere come siano stati veramente spesi».

Così l'on. Dario Iaia, coordinatore provinciale FdI Taranto e componente commissione Ambiente.

«Ora Sannicandro - prosegue Iaia - tenta con grande faccia tosta di ribaltare il fallimento dei ritardi accumulati in anni dal comitato sul commissario Ferrarese appena arrivato e che sta lavorando giorno e notte per cercare di recuperare il suo tempo perso. L’unica arma che rimane a Sannicandro è scagliarsi in modo livoroso contro chi, pur avendone titolo e ragioni, ha preferito non rispondere mai alle sue provocazioni in questi due mesi. Siamo stanchi di sentire la solita storiella dei fondi per giustificare quel colpevole ritardo.

È fin troppo chiaro che non c’era bisogno dei fondi per realizzare i progetti come in tempi non sospetti proprio Sannicandro aveva puntualizzato presentando il suo master plan in cui riportava le date entro cui avrebbero dovuto realizzare i primi progetti (gennaio e febbraio 2023) e con la sua lettera inviata a tutti i comuni il 12 aprile e con cui imponeva loro la realizzazione dei progetti entro il 10 maggio 2026, pena la esclusione dal master plan per i giochi.

Insomma fino a quando gestiva Sannicandro, i progetti li dovevano presentare i comuni a loro spese, quando poi arriva il commissario inventa che il loro ritardo è dovuto al fatto che non si potevano realizzare i progetti senza fondi. È fin troppo chiaro ciò sta accadendo. Sannicandro sbraita perché è stato commissariato e perché la verità sta vendendo tutta a galla. E non gli resta che tentare disperatamente di giustificarsi, non si sa bene con chi».

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