«Caro assessore “alzati che mi siedo io”», il caso Pulsano

PULSANO - «Prime divisioni nella maggioranza, dopo un mese. Succede che un consigliere ricorre al Tar per vedersi attribuire un diverso numero di preferenze. Comportamento assolutamente comprendibile se il consigliere ricorrente fosse stato il primo dei non eletti. Sarebbe giusto, per rispetto dei cittadini, che il protagonista di questa vicenda rendesse pubbliche le ragioni del ricorso».

Così Marcella Di Maggio, Presidente del Circolo Pd di Pulsano.

«Nel silenzio dello stesso protagonista - prosegue la nota -, che pure non si risparmia nel produrre comunicazione, non si può fare altro che costringersi a fare ipotesi, non potendo far passare sotto silenzio un atto che ha valenza politica. Si potrebbe quindi ipotizzare l’obbiettivo di vedersi attribuire in maniera corretta le preferenze ricevute con l’unico scopo di avere la certezza delle proprie preferenze, senza altri fini secondari. Si potrebbe anche ipotizzare l’obbiettivo di sopravanzare uno dei consigliere che svolge la funzione di assessore, magari per rivendicarne il “posto“, dopo l’aumento dello stipendio. Se l’aspettativa dovesse essere questa, non si può non fare delle valutazioni. Intanto occorre sottolineare che la funzione di assessore non si assegna per concorso, non si può trasformare in una sorta di graduatoria concorsuale la consuetudine di attribuire la funzione di assessore in proporzione alle preferenze ottenute.

La conseguenza sarebbe “alzati tu che mi siedo io”! Si smentirebbe in tal caso il tanto livore seminato a giustificazione di una scelta politica e se ne svelerebbe la natura di scelta di convienenza. Il Sindaco non può non prendere parola sul ricorso al Tar;
dica come stanno le cose; i cittadini meritano di essere informati».