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Presi dai poliziotti della Squadra Mobile

Conflitto a fuoco. I nomi degli arrestati

La sparatoria sulla statale 172 a febbraio dello scorso anno. Utilizzate due pistole e una mitraglietta

Il sopralluogo della Poliziaaa

Il sopralluogo della Polizia

Quattro arresti per una sparatoria avvenuta, in pieno giorno, sulla statale 172, a febbraio dello scorso anno, per dissidi di natura familiare.

I poliziotti della Squadra Mobile hanno notificato ordinanze di custodia cautelare  in carcere emesse dal gip presso il Tribunale di Taranto al trentottenne Marcello Fagotti, al quarantenne Agostino Bisignano e al trentunenne Francesco Russo, ritenuti gli autori del conflitto a fuoco avvenuto il 1° febbraio del 2022. Arresti domiciliari con braccialetto elettronico, invece, per il trentaduenne Angelo De Gennaro, il quale secondo l’accusa avrebbe agevolato la fuga di due dei tre presunti autori della sparatoria.

Nella tarda mattinata del 1° febbraio dl 2022, la centrale operativa della Questura aveva diramato  più segnalazioni relative al conflitto a fuoco durante il quale erano state utilizzate due pistole e una mitragglietta.  Sul posto erano piombati  diversi equipaggi della Polizia di Stato i quali , dopo un breve inseguimento, avevano raggiunto De Gennaro. L’uomo durante l’inseguimento aveva tirato fuori una pistola dalla cintola dei pantaloni  e l’aveva puntata contro gli agenti. Poi aveva lanciato l’arma, una semiautomatica,  all’interno di un’area recintata. Nel frattempo, altri agenti della Squadra Mobile, nei pressi del luogo in cui era avvenuta la sparatoria  avevano notato,  a poca distanza una dall’altra, due autovetture abbandonate con gli sportelli ancora aperti. All’interno di una della macchine avevano rinvenuto  una pistola semiautomatica e un revolver (entrambe le armi avevano i caricatori parzialmente riforniti) e un bossolo di calibro diverso rispetto a quelli delle due pistole.

Il sopralluogo effettuato dalla Polizia Scientifica in tutta l’area interessata aveva consentito di rinvenire numerosi bossoli esplosi da tre  armi differenti. Gli investigatori della Mobile avevano poi ricostruito tutte le fasi dello scontro a fuoco.

Un primo episodio sarebbe avvenuto nel quartiere Paolo VI dove era stato esploso almeno un colpo di pistola calibro 7.65. Il secondo episodio, invece,  in un bar dove una persona  aveva esploso   pistolettate contro il soffitto e poi era fuggita a bordo di una Smart. Il terzo sulla statale 172. Secondo l’accusa sarebbero stati esplosi colpi con  tre armi, una calibro 7.65, una calibro 9 e una calibro 9x21. Prima nel luogo  dove era stata recuperata la Smart in uso a Russo, poi nei pressi di una azienda dove era avvenuto il conflitto a fuoco tra Russo, rimasto a piedi e tre persone che avevano anche sequestrato un automobilista.

Avrebbero utilizzato la vettura del malcapitato  per raggiungere  Russo e sparare contro quest’ultimo.  La Procura jonica, che ha coordinato  le indagini, ha disposto una imponente attività tecnica che ha consentito di acquisire ulteriori elementi a carico dei tre presunti autori della sparatoria e di individuarne il movente e precisamente dissapori di natura familiare tra due delle persone  colpite dal provvedimento.

Il terzetto deve rispondere,  a vario titolo, dei reati di tentato omicidio, sequestro di persona e porto abusivo di armi.

Domani, sabato 20 maggio, in programma gli interrogatori.

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati Salvatore e Andrea Maggio, Pasquale Blasi, Marino Galeandro , Patrizia Boccuni e Marco Fumarola.

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