Cerca

Cerca

Giochi del Mediterraneo 2026 a Taranto: una corsa ad ostacoli

Giochi del Mediterraneo 2026 di Taranto

Giochi del Mediterraneo 2026 di Taranto

Sono intitolati ad un mare che dovrebbe unire sensibilità e culture diverse. Intanto, sui Giochi del Mediterraneo previsti per il 2026 a Taranto infuria una polemica aspra che contrappone, in sostanza, governo nazionale (di centrodestra) ed enti locali (di centrosinistra). Un conflitto a bassa intensità sino agli scorsi giorni, ma deflagrato con una lettera firmata dai ministri Raffaele Fitto e Andrea Abodi. «Il ritardo accumulato nell’attività di programmazione dei Giochi del Mediterraneo del 2026 a Taranto desta preoccupazione» hanno messo nero su bianco i titolari agli Affari europei, politiche di coesione e PNRR e Sport. La lettera inviata il 10 marzo I ministri evidenziano che sono state rilevate «criticità» sulla base delle quali è «evidente che» non «si dispone di elementi sufficienti per l’aggiornamento dello schema di Dpcm recante l’identificazione delle opere da realizzare, la cui mancanza rischia di compromettere il tempestivo avvio degli interventi in tempi utili per lo svolgimento dei Giochi». Fitto e Abodi spiegano che «l’attuale versione del Masterplan contiene addirittura meno informazioni di quelle rappresentate nella versione precedentemente trasmessa: non vi è infatti descritto - scrivono - lo stato aggiornato della progettazione e continua a mancare un cronoprogramma degli interventi, elementi senza i quali appare difficile garantire il rispetto dei tempi inizialmente previsti per l’organizzazione dei Giochi, nonostante siano passati quasi tre anni dalla costituzione del Comitato organizzatore». Inoltre la nuova versione «prevede - proseguono i ministri - in aggiunta rispetto alle stime precedenti, 10 milioni di euro di spese correnti per allestimenti temporanei di impianti sportivi che sono stati inseriti nell’ambito del progetto senza fornire indicazioni in merito alle valutazioni che hanno condotto a questa scelta». Per Fitto e Abodi «non appare chiaro se le ingenti risorse ancora da finanziare possano trovare parziale copertura nei fondi regionali, come riferito con nota del 28 maggio 2021 ove veniva indicata una quota a carico della Regione Puglia di importo pari a 50 milioni, pari a circa un terzo del finanziamento ancora necessario». L’incontro a Brindisi, le prove di pace «La Regione Puglia è pronta a collaborare con il Governo nel momento in cui il Governo metterà a disposizione i fondi FSC: almeno 50 milioni di euro saranno messi a disposizione dei Giochi del Mediterraneo. Fondi che il Governo deve solo girare alla Puglia e noi li metteremo a disposizione dei Giochi per gli impianti sportivi. Poi i Comuni interessati, secondo il masterplan del Comitato organizzatore, devono avere l’autorizzazione alla spesa dei 150 milioni di euro già stanziati con legge finanziaria nel febbraio 2022». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine dell’assemblea di Confindustria a Brindisi, rispondendo alle domande dei giornalisti sui Giochi del Mediterraneo di Taranto del 2026. All’incontro era presente anche il ministro Raffaele Fitto. «Abbiamo dovuto assistere al cambio di diversi esecutivi in questi anni, mi auguro che questo Governo non sia così perplesso sui Giochi del Mediterraneo e che ci creda. Il Comitato organizzatore – ha aggiunto Emiliano – ha diffuso un comunicato che risponde a tutte le perplessità. I Giochi del Mediterraneo a Taranto sono stati promossi dalla Regione Puglia e dai Comuni della provincia di Taranto, in particolare il Comune di Taranto: siamo interessatissimi ad andare avanti. Il Governo ci dirà come e quando, purché ci sblocchi i fondi. I progetti e le schede di progetto sono nelle mani del Governo da molto tempo. Sarebbe il colmo se fossero considerati troppo costosi: stiamo spendendo miliardi di euro per le Olimpiadi del Lombardo- Veneto, qualche centinaio di milioni per i Giochi del Mediterraneo di Taranto li meritiamo o non li meritiamo? Penso di sì. Più che ridimensionare, il Governo accolga le nostre richieste. Voglio ricordare che il Governo e il Coni fanno parte del comitato organizzatore, quindi che lo stesso Governo dica al Comitato Organizzatore di essere in ritardo è una contraddizione. La Regione Puglia è promotrice, fa il tifo e partecipa con il massimo impegno nel Comitato Organizzatore. Penso che oggi, l’abbraccio tra me e il ministro Fitto in nome della tutela dei Giochi del Mediterraneo di Taranto sia la risposta più bella che i pugliesi possano aspettarsi». «Lo dico senza voglia di polemizzare: appena avvicinato qui all’esterno dai giornalisti mi sono ritrovato catapultato in una pseudo guerra, e ora mi ritrovo a parlare di una pseudo pace. Ma in realtà lo spirito di collaborazione c’era prima e c’è adesso» le parole di Raffaele Fitto. «C’è stato un incontro a livello nazionale, è seguita una lettera di carattere tecnico con cui si chiedevano chiarimenti. Oa aspettiamo questi chiarimenti» ha quindi dichiarato il ministro rispondendo a TeleRama. «Con le Regioni il dialogo è perfetto, è positivo. Mi incontro con tutti i presidenti di regioni che me lo chiedono», ha proseguito il ministro. Melucci: «I Giochi si faranno» «I Giochi li completeremo, questo è sicuro. E a Taranto dal nuovo stadio Iacovone allo Stadio del Nuoto passando per lo Stadio di Atletica siamo già al lavoro con le nostre risorse »: così in un video diffuso nella giornata di lunedì 13 marzo il sindaco di Taranto, e presidente della Provincia, Rinaldo Melucci, è intervenuto sul “caso Giochi”. «I Giochi non sono una sagra un po’ più grande: sono un evento enorme, che ha le sue complessità. Dobbiamo metterci al lavoro, ci sono aspetti tecnici che legittimamente il governo vuole approfondire, noi abbiamo il dovere di essere rassicuranti con loro». Ma, ha aggiunto Melucci «se non lavoriamo tutti insieme per questo obiettivo avremo fatto del male a Taranto, non al sindaco o ad una parte politica. Io spero che chi è più importante di me lo capisca, si sieda presto al tavolo, risolva gli aspetti tecnici. Non cerchiamo di sparare sempre ad alzo zero su questa città». Il Comitato Organizzatore chiede un incontro all’esecutivo «I tre governi succedutisi dal 2019 al 2022 hanno sempre manifestato interesse a sostenere l’evento essendo state presentate ben 4 mozioni parlamentari a sostegno di Taranto 2026 da parte di tutti i gruppi parlamentari» lo ricorda il Comitato Organizzatore di Taranto 2026, costituito - si legge in una lunga nota - dal Comune di Taranto, dalla Provincia di Taranto, dalla Regione Puglia, dal Coni e dal Governo italiano. E’ stato costituito nel giugno 2020 dopo l’assegnazione dei Giochi a Taranto avvenuta il 30 agosto 2019 a Patrasso. Per il finanziamento degli interventi erano stimati 296 milioni di cui 200 a carico dello Stato, 50 della Regione Puglia, 38 dei Comuni interessati e 8 per gli impianti privati. «Si evidenzia che, sul presupposto di avere al più presto la disponibilità economica da parte del Governo, gli interventi previsti nell’elenco inviato ai Ministri sono realizzabili in tempo utile per i Giochi considerando che si tratta, per la gran parte, di interventi di adeguamento di impianti esistenti. Per quanto riguarda la richiesta sulla disponibilità di fondi regionali si evidenzia quanto già dichiarato nella riunione del 31 gennaio scorso ovvero che la Regione Puglia intende destinare a Taranto 70 milioni dei fondi FSC destinati per la gran parte alle Regioni del Sud e di cui si attende la messa a disposizione da parte del Governo. Infine per quanto riguarda il villaggio Mediterraneo non vi è nessuna richiesta al Governo né sono mai state previste ipotesi di spesa per l’eventuale costruzione del villaggio in quanto si è chiarito fin dal principio che saranno utilizzati villaggi turistici esistenti ovvero in alternativa si potrebbe noleggiare una nave da crociera da ormeggiare nel porto di Taranto. Per entrambe le ipotesi vi è tutto il tempo perché il Comitato Organizzatore, di intesa con i Comitato Olimpici internazionali, assuma le decisioni finali». «Ad ogni buon conto» si legge ancora nella nota «poiché tutto quanto evidenziato risulta già agli atti, oppure può essere facilmente illustrato e chiarito, si ritiene molto più proficua e rapida un’interlocuzione diretta e sollecita poiché l’unico aspetto evidente è che il Comitato Organizzatore rappresenta la città di Taranto e l’intera Provincia, la Regione Puglia, il Comitato Olimpico ma anche il Governo che ne fa parte integrante e, all’interno del Comitato, potrà indirizzare anche le importanti decisioni da assumere per rappresentare al meglio l’Italia e valorizzare il proprio ruolo nel Mediterraneo. Alla luce di tutto ciò, il Comitato Organizzatore chiede un incontro urgente col Governo». Pagano-Iaia, nuovo round Non è la prima volta che polemizzano. Verosimilmente, non sarà l’ultima. Ma la querelle tra i deputati Ubaldo Pagano (Partito Democratico) e Dario Iaia (Fratelli d’Italia) è una sorta di “polemica nella polemica”. L’esponente del Pd era stato più che critico con Fitto: «Fitto lancia accuse e ultimatum per nascondere la verità: da più di tre anni Taranto aspetta di vedersi assegnate le risorse sufficienti per portare avanti le progettazioni ed aprire i cantieri. Dei 200 milioni di euro necessari, ad oggi ne risultano stanziati solo 150, arrivati solo grazie all’impegno del Pd e del sottoscritto. E persino di queste somme si aspetta dallo scorso marzo il Dpcm per l’effettiva ripartizione ed erogazione. Un fatto ancor più scandaloso se si osserva con quanta solerzia e generosità si stanno finanziando i Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina. Al Nord sono già stati assicurati 2,5 miliardi di fondi pubblici. Per i Giochi del Mediterraneo di Taranto, che costa meno di un decimo, nemmeno si è riusciti a coprire il fabbisogno ». Iaia ha replicato: «Scrivere che Fitto, dopo aver ricoperto peraltro i maggiori ruoli istituzionali negli anni, sia stato mosso da sentimenti di vendetta verso Taranto o verso altri nemici immaginari è ridicolo, oltre che assurdo. Sia più serio Pagano e prenda esempio dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che, al contrario, si è mostrato preoccupato rispetto alle criticità che stanno emergendo. Inoltre - continua Iaia - lo stesso Pagano dice che “ da più di tre anni Taranto aspetta di vedersi assegnate le risorse sufficienti per portare avanti le progettazioni ed aprire i cantieri” e se anche fosse vero, chi c’è stato al governo per più di due anni e mezzo? Il Pd! I Giochi del Mediterraneo sono una opportunità unica ed allora, acclarata la carenza documentale e i ritardi organizzativi, credo sia meglio rimboccarsi le maniche anziché sedersi sulla poltrona della psicologo». Non è mancata una “controreplica” ancora di Pagano: «La nota del Comitato Organizzatore dei Giochi di Taranto del 2026 smonta una per una le critiche rilevate da Fitto e Abodi rispetto a presunte mancanze nella documentazione inviata. Sul cronoprogramma degli interventi, così come sullo stato aggiornato della progettazione o sulle quote di finanziamento a carico della Regione Puglia, si mettono nero su bianco le verità che questo Governo vuole nascondere: lo svolgimento dei Giochi è e sarà a rischio fintantoché il Governo nazionale non farà la sua parte. Per quanto riguarda gli insulti dell’On. Iaia, che chiaramente si diverte nel ruolo di avvocato del Ministro Fitto, - continua Pagano - non intendo dargli la soddisfazione di una risposta. Solo un consiglio, semmai: quello di fare un decimo di quanto il Partito Democratico e il sottoscritto hanno fatto per Taranto in questi anni. Perché la verità è solo questa, se fosse stato per la destra a Taranto non sarebbe arrivato nemmeno un euro delle centinaia di milioni stanziati negli ultimi anni per il suo sviluppo». Forza Italia, Lega e FdI all’attacco «Non possiamo permetterci di perdere questo treno che difficilmente passerà nuovamente da Taranto e che potrebbe concorrere in modo significativo alla tanto declamata diversificazione economica della nostra città. Pertanto mi farò portavoce con i nostri parlamentari affinché il Governo possa commissariare il Comitato dei giochi che, palesemente e in diverse occasioni, ha dimostrato di non essere in grado di portare a termine questo progetto ambizioso»: a dichiararlo Francesco Battista, consigliere comunale di Taranto della Lega. I parlamentari pugliesi di Forza Italia on Mauro D’Attis, sen Dario Damiani, on Andrea Caroppo e on Vito De Palma, ed il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia hanno diramato una nota congiunta. «Sono mesi che il dubbio sull’assenza di una pianificazione seria emerge all’orizzonte e noi abbiamo stigmatizzato più volte il pericolo di non poter fare in tempo per l’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo a Taranto: oggi, il ministro Fitto ed il ministro Abodi non lasciano spazio a incomprensioni e in una lunga lettera elencano tutti i ritardi e le inefficienze rilevate nell’attività del Comitato composto dal sindaco di Taranto, dal governatore Emiliano e dal presidente del Coni. Nel masterplan presentato, infatti, i ministri dichiarano che ci sono addirittura meno informazioni di quello precedente per il quale erano state richieste integrazioni. E questo già la dice lunga. Il tasto più dolente è quello relativo ai finanziamenti: dall’esecutivo si rileva la scarsa chiarezza circa i fondi con cui portare avanti la realizzazione del progetto e non si comprende se ci sia sufficiente copertura nelle casse della Regione. Anche questo l’avevamo immaginato e annunciato già da tempo e oggi troviamo conforto. Dalle chiacchiere di Emiliano, giova ricordare i fatti a firma di Forza Italia: presentammo un emendamento al Decreto Sostegni-Ter che ha risolto gran parte dei problemi, stanziando 150 milioni di euro quando Taranto fu candidata ad ospitare i Giochi senza destinare, però, nemmeno un euro. Insomma, i ritardi sono così tanti e così gravi da mettere a rischio lo svolgimento dei Giochi nel 2026: proprio per la carenza di programmazione potrebbe costringere il governo a commissariare il Comitato nel tentativo di contenere i ritardi accumulati. Un’ipotesi non così remota, ma per ora non possiamo che registrare un pesantissimo fallimento di Emiliano e Melucci su una questione di assoluta rilevanza per l’intera Puglia. Perciò, procederemo nei prossimi giorni a promuovere diverse iniziative in tutte le sedi istituzionali per avere un quadro chiaro della situazione, sebbene la lettera del 10 marzo dei due ministri non lasci spazio ad altri dubbi». Il coordinatore di Fratelli d’Italia di Taranto, Gianluca Mongelli, chiede «che gli enti coinvolti e i loro responsabili forniscano spiegazioni circa i ritardi che si protraggono da ormai ben tre anni e in ordine all’aggiornamento delle informazioni tecnico finanziare richiesta dai Ministeri. I Giochi del Mediterraneo rappresentano una straordinaria opportunità per il nostro territorio che non può essere mortificata da ritardi, inefficienze, giochi politici di preminenza territoriale e scarico di responsabilità per nascondere palesi inadeguatezze che rischiano seriamente di mettere a repentaglio un evento che avrebbe solo ricadute positive sulla città di Taranto sotto ogni profilo. I responsabili di questo ennesimo annunciato disastro si assumano le loro responsabilità. La semina della “rinascita” continua ad essere un proclama senza contenuti e senza concretezza». L’appello di “Con Taranto” Per Francesco Andrea Falcone (Coordinamento Provinciale di Cittadino di Con Taranto), «il confronto è sempre un aspetto positivo nelle relazioni tra politica e istituzioni ma sulla questione dei Giochi del Mediterraneo sarebbe tanto auspicabile che si mettano da parte opinioni divergenti e si lavori tutti assieme per raggiungere un risultato che riguarda Taranto in primo luogo ma anche altre città della nostra Puglia. Le criticità sono un aspetto normale in contesti progettuali di queste dimensioni, riguardano profili di organizzazione complessi e per i quali si deve investire in competenze specifiche, così come era nell’auspicio generale del nostro originario apporto politico nei confronti della amministrazione cittadina, provinciale e pugliese. Ma sono anche occasione di confronto per superare i limiti di ciascun ambito istituzionale cooperando tutti per un risultato che riguarda tutti i pugliesi e, tra questi, quelli che hanno una urgenza estrema del cambiamento di percezione della propria condizione, i cittadini di Taranto». Da Con Taranto si leva «un appello alle parlamentari ed ai parlamentari di Puglia, per le proprie possibilità, di farsi parte attiva sostenere il Governo nelle azioni necessarie al completamento delle attività di finanziamento delle opere. Alla stessa stregua Consiglieri regionali e cittadini devono fare altrettanto avendo ben chiaro che qui parliamo di interessi superiori. Non è il tempo di fare il tifo per una o l’altra posizione politica, per il tifo ci sarà il momento durante i Giochi del Mediterraneo, nella loro giusta cornice sportiva. E’ un fatto certo inoltre che la Regione Puglia sia attiva da molti mesi per assicurare il co-finanziamento necessario alla realizzazione delle opere e lo fa nel solco delle normali disposizioni del bilancio pubblico che seguono iter di approvazione dettati dalla legge. Immaginiamo sia la stessa cosa a tutti i livelli, anche quello nazionale. Le criticità si superano collaborando insieme e sono fenomeni normali alla stregua di quanto sta accadendo per i Giochi invernali di Milano - Cortina. Un appello alla collaborazione che va esteso anche alle grandi e medie imprese del territorio che hanno competenze e forza per sostenere tutte le necessarie attività anche con la semplice formula della sponsorizzazione». La mediazione di Stellato «Con i Giochi del Mediterraneo del 2026, non sono in ballo solo l’immagine e il ruolo di Taranto, ci sono in gioco il prestigio e la credibilità dell’Italia e del nostro mondo dello sport. Questo è il punto da cui partire, per una corretta valutazione del caso sorto attorno ai Giochi 2026 dopo la lettera dei ministri Fitto e Abodi al Comune di Taranto. Se non si attribuisce a questa considerazione la centralità che merita, si rischia di non impostare correttamente la valutazione più complessiva della questione». Lo dichiara Massimiliano Stellato, consigliere regionale di Italia viva. «Non si può, e non si deve - prosegue il consigliere - in alcun modo ridurre la vicenda a mera schermaglia politica. Non servirebbe a niente e nessuno porterebbe a casa alcun risultato. Da una parte, il Governo ritiene che ci siano delle criticità nell’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo, dall’altra, il comitato organizzatore ritiene di aver fornito tutte le precisazioni occorrenti per rispondere alle richieste di chiarimenti. Il modo migliore per incrociare i due aspetti, che non sono antitetici, è quello di favorire subito un confronto tra le parti. Si riapra, perciò, in tempi brevi la discussione e l’approfondimento, si convochi un vertice ad hoc e si cominci a vedere cosa fare». A.I.G.I., «opportunità da non sprecare» «I Giochi del Mediterraneo, competizione sportiva di respiro internazionale che avrà luogo a Taranto nel 2026, sono una grandissima opportunità per il nostro territorio, è ormai risaputo e riconosciuto unanimemente. Quello che, però, vorrei suggerire è un invito a utilizzare tutte le risorse a disposizione per fare fronte comune e non lasciarci sfuggire questa occasione di riscatto della nostra città». Con queste parole il presidente di A.I.G.I., Fabio Greco, commenta le dichiarazioni che da più parti evidenziano la preoccupazione che il ritardo accumulato nella progettazione e realizzazione degli impianti sportivi a Taranto possa pregiudicare la riuscita dell’evento. «E’ innegabile che la città sia in ritardo sul cronoprogramma– dichiara Greco - ma quello che mi preme ora sottolineare è la necessità di abbandonare sterili polemiche e unire le forze del territorio per contribuire concretamente al successo di questo appuntamento fondamentale per Taranto». «Vogliamo esplicitare la nostra massima disponibilità nei confronti dell’amministrazione comunale per ogni tipo di esigenza, mettendo a frutto le idee di A.I.G.I., derivanti dal know-how delle nostre aziende, che possono contare su un’esperienza lavorativa cinquantennale al servizio del territorio. Le aziende dell’indotto tarantino, insomma, possono apportare il proprio contributo concreto, risolvendo al contempo il problema del personale destinato alla cassa integrazione ». Secondo il presidente di A.I.G.I., infatti, questa forza lavoro potrebbe momentaneamente mettere le proprie competenze e la propria esperienza al servizio della realizzazione degli impianti sportivi: «Le imprese dell’indotto vogliono avere l’opportunità di realizzare nei fatti quella diversificazione su cui tanto si punta partecipando ai bandi per la costruzione delle strutture necessarie alla città»
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori