Contro le liste d’attesa nella sanità pubblica, Codacons e Articolo 32 (associazione specializzata nella tutela del diritto alla salute) lanciano anche in Puglia una nuova battaglia legale a favore degli utenti. Il problema delleattese eccessive per effettuare visite e analisi specialistiche non solo non è stato risolto nel nostro paese, ma addirittura è peggiorato, anche a causa della pandemia Covid – spiegano Codacons e Articolo 32 – Una situazione di grave crisi che spinge una fetta sempre più larga di cittadini a rivolgersi alla sanità privata, pagando di tasca propria le prestazioni. La conferma arriva dai numeri forniti dalla Ragioneria generale dello Stato - analizza il Codacons -, secondo cui la spesa sostenuta dagli italiani per prestazioni sanitarie private è passata dai 28,13 miliardi di euro del 2016 ai 37,16 miliardi del 2021, con una crescita del +32%. E chi non può permettersi di eseguire visite e interventi presso strutture private è costretto ad attendere i tempi infiniti della sanità pubblica. E questo rischia di aggravare le proprie condizioni con ripercussioni anche gravi sul fronte della salute. In base agli ultimi dati Istat, nel 2021 in Puglia il 10,2% delle persone che avevano bisogno di visite specialistiche o esami ha dichiarato di aver rinunciato per problemi economici o legati alle difficoltà di accesso al servizio. Proprio per sostenere i cittadini danneggiati dalle liste d’attesa nella sanità pubblica, Codacons e Articolo 32 lanciano oggi una nuova iniziativa legale. Mettendo a disposizione degli utenti della Puglia un modulo attraverso il quale ottenere dalla propria Asl il rimborso del costo sostenuto per le prestazioni sanitarie eseguite presso professionisti e strutture private. Prestazioni non eseguite presso il Servizio Sanitario Nazionale, in considerazione di tempi di attesa eccessivi. Rimborso che rappresenta un diritto a fronte dell’evidente inadempimento da parte della pubblica amministrazione.
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