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«Fondi europei, Puglia modello»

Michele Emiliano

Michele Emiliano

«La Puglia è la regione italiana che più di tutte ha usato i fondi europei Fesr e Fse nel periodo di programmazione 2014-2020: la spesa certificata al 31 dicembre è pari al 94,87% delle risorse complessive stanziate pari a 4.450,6 miliardi di euro, come confermano i dati di riepilogo pubblicati dall’Agenzia di Coesione Territoriale. La Puglia è una regione modello per capacità di gestire, progettare, investire e distribuire sul territorio i finanziamenti dell’Unione Europea. Merito del gran lavoro svolto in questi anni dall’Autorità di Gestione e dai Dipartimenti regionali, già pronti ad avviare un nuovo ciclo di bandi con la programmazione 2021-2027: 5,5 miliardi di euro per proseguire sulla strada di una Puglia sempre più sostenibile, innovativa, attrattiva per persone e investimenti». A scriverlo, sul proprio profilo facebook, è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Da ricordare che ad aprile 2022 la Giunta regionale ha approvato la proposta di Programma Regionale Fesr-Fse+ 2021-2027 con cui si avvia il negoziato formale con la Commissione europea per indirizzare al meglio oltre 5 miliardi e 500 milioni di euro. «È la scelta politica più forte e caratterizzante per ogni Regione italiana, ma per la Puglia assume un significato particolare, dato che si tratta della prima programmazione dei fondi strutturali europei orientata in base a un metodo di ascolto e cooperazione ampia dei sindaci, dei cittadini e dei diversi soggetti del partenariato istituzionale ed economico-sociale che animano le comunità pugliesi» aveva dichiarato in quella occasione proprio Emiliano, commentando la delibera di giunta presentata da lui stesso, di concerto con il vicepresidente e assessore al Bilancio con delega alla Programmazione, Raffaele Piemontese. «Gettiamo fondamenta profonde di un quadro strategico che guiderà gli investimenti pubblici e privati in anni in cui sarà necessario innovare in modo incisivo in tutti i settori, anzitutto sostenendo la crescita del sistema produttivo alle prese con la transizione verde e digitale, quindi favorendo la creazione di posti di lavoro per i giovani e le donne», le parole del vicepresidente Piemontese. Il Programma regionale, è ancora una volta plurifondo, come già nel ciclo di programmazione 2014- 2020. I 5,5 miliardi di euro sono suddivisi tra 4,4 miliardi del Fondo europeo di sviluppo regionale destinato agli interventi di politica industriale, ai trasporti, alla transizione ecologica e digitale, ed 1,1 miliardi di euro del Fondo sociale europeo Plus con cui l’Ue sostiene la formazione, l’occupazione e promuove la coesione economica e sociale negli Stati membri. L’Ue ha ridotto a cinque gli Obiettivi strategici di Policy - OP - da perseguire con i fondi strutturali, come dovranno cominciare a sapere tutti coloro che si apprestano a studiare e progettare sui fondi della programmazione 2021-2027: un’Europa più intelligente, mediante la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente; un’Europa più verde, mediante la transizione verso un’energia pulita, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione dei rischi; un’Europa più connessa, attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale; un’Europa più sociale, attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; un’Europa più vicina ai cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali. Nel Programma regionale pugliese questi obiettivi strategici sono articolati in 10 Assi Prioritari che si integrano e puntano a rafforzare le scelte che stanno orientando anche la spesa comunitaria e nazionale straordinaria attivata per rispondere alla pandemia attraverso il Next Generation Eu e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Gli Assi più rilevanti riguardano l’Asse prioritario “Competitività e innovazione”, orientato prevalentemente alla competitività e all’innovazione del sistema produttivo pugliese che mobilita oltre 1 miliardo 757 milioni di euro e l’Asse “Economia verde” che punta a investire circa 1,261 miliardi di euro. Un volume totale di risorse che supera il miliardo di euro è assegnato all’Asse Welfare e Salute con interventi sia sulle tecnologie sanitarie, sia sulle politiche di inclusione sociale. Complessivi 683 milioni di euro sostengono l’Asse Istruzione, Formazione e Lavoro, cui si aggiungono 138 milioni di euro espressamente dedicati all’Asse Occupazione giovanile. Agli interventi sui trasporti e sulla mobilità lenta sono riservati circa 294 milioni di euro. L’Asse Sviluppo urbano, indirizzato alle azioni di rigenerazione urbana e dei contesti turistico-culturali, presenta una dotazione di 205 milioni di euro.
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