Michele Misseri è stato assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti di uno dei suoi ex avvocati, Daniele Galoppa, e della criminologa Roberta Bruzzone. Secondo il giudice del Tribunale di Monza “il fatto non costituisce reato”. La vicenda riguarda un’intervista pubblicata il 2 marzo 2017 dal settimanale Gente allo zio di Sarah Scazzi, la ragazzina uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto 2010 ad Avetrana. Evidentemente le dichiarazioni sono state rilasciate poco prima della condanna definitiva della Cassazione che il 22 febbraio di cinque anni fa ha fatto finire in carcere Michele e suo fratello Carmine, unico, quest’ultimo, ad aver terminato il periodo di reclusione. Secondo la ricostruzione del pm, il contadino di Avetrana ha accusato Galoppa e Bruzzone, rispettivamente suo legale e sua consulente nel 2010, di averlo indotto ad accusare ingiustamente la figlia Sabrina dell’assassinio di Sarah. Come è noto, dopo varie versioni e ritrattazioni Misseri è tornato ad autoaccusarsi dell’omicidio della nipote.La vicenda è approdata davanti al Tribunale di Monza in quanto in quella giurisdizione rientra Cologno Monzese centro in cui viene stampato il settimanale. Stando alla formula di assoluzione, il contenuto delle dichiarazioni è accusatorio ma non è stata ravvisata la diffamazione. Per conoscere il perché dell’assoluzione bisognerà attendere il deposito delle motivazioni della sentenza nei canonici 90 giorni. Michele Misseri, difeso in questa vicenda dall’avvocato Luca La Tanza, terminerà a ottobre 2024 di scontare la somma delle sue condanne, la soppressione del cadavere della povera Sarah a cui si è aggiunta una condanna per diffamazione ai danni sempre di Bruzzone e Galoppa. Invece sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina dovranno rimanere dietro le sbarre per un periodo molto più lungo considerando l’ergastolo decretato da una sentenza definitiva. Entrambe sono in carcere a Taranto. L’uomo, invece, è detenuto a Lecce.
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