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CONTROVERSO
13 Agosto 2024 - 08:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di martedì 13 agosto 2024, è:
ERA APPENA IERI
di Fiorella Barillaro di Catanzaro
Era appena ieri e tu mi salutavi
con le mani leggere come
i tuoi pochi anni
tutti in fila come i pupazzi di plastica colorata
che, cadendo e ricadendo, accendevano
di gaiezza i tuoi occhi ed il tuo sorriso.
Era appena ieri e tu eri lì, muta
nel tuo dolore composto ed invincibile, con
gli occhi quasi spenti ma ancora
alla ricerca di qualcosa o qualcuno da amare.
È appena oggi e la voragine che mi rapisce
ogni giorno di più forse potrà, grazie alla tua forza
nascosta e silenziosa, riempirsi per farmi rinascere
a nuova vita. Per tutto questo ti dico grazie, sorella mia.
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Recensione
La poetessa traccia un percorso emozionale che si snoda tra i ricordi di un passato recente, uno "ieri" ancora vivido nella memoria, e un presente che porta con sé il peso della sofferenza e la necessità di una rinascita.
Nel primo verso, "Era appena ieri e tu mi salutavi", si percepisce immediatamente la nostalgia per un tempo che sembra appena sfiorato, ma che già appare lontano. La leggerezza del gesto descritto, "con le mani leggere come i tuoi pochi anni", richiama l'immagine di un'infanzia perduta, ma ancora vibrante nella memoria. I "pupazzi di plastica colorata" che cadono e si rialzano simboleggiano l'innocenza e la gioia di quegli anni, un'immagine che illumina gli occhi e il sorriso del soggetto amato.
Il passaggio al presente, "Era appena ieri e tu eri lì, muta nel tuo dolore composto ed invincibile", segna un cambiamento di tono. L'infanzia felice cede il passo a una sofferenza che, pur non distruggendo, trasforma. Gli "occhi quasi spenti" rivelano un'anima che, nonostante tutto, continua a cercare amore e conforto, un desiderio che rimane anche nei momenti più bui.
Nel terzo e ultimo movimento, la poesia si apre a una speranza per il futuro: "È appena oggi e la voragine che mi rapisce ogni giorno di più". Qui, la voragine rappresenta il vuoto e il dolore che minacciano di inghiottire l'io lirico, ma la "forza nascosta e silenziosa" della sorella appare come una luce in grado di riempire quel vuoto e guidare verso una rinascita. Il ringraziamento finale, "Per tutto questo ti dico grazie, sorella mia", è un gesto di riconoscenza che suggella il legame indissolubile tra le due figure, un legame che trascende il tempo e la sofferenza.
La scrittura di Fiorella Barillaro è ricca di significati e lascia il lettore con un senso di malinconica gratitudine per la forza che si può trovare nei legami più profondi.
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Testata: Buonasera
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