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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Inquietudine climatica" di Ninetta Pierangeli

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 12 agosto 2024, è:

    INQUIETUDINE CLIMATICA

    di Ninetta Pierangeli di Roma

    Non mi inquieta il ritmo antico,
    fra le stagioni della mia vita.
    Infanzia, giovinezza, maturità,
    incipiente vecchiaia.
    Mi inquieta primavera novembrina,
    il sole senza ombre,
    del basilico l’immortalità.
    Tramontana sferzava la bambina,
    infagottata sciarpa, cartacee
    gelide ballerine,
    fra grigie lapidi campo Verano.
    Ora mi inoltro senza vento
    tra i cari amici.
    Le assenti stagioni angosciano
    l’anima mia; inquietudine nuova,
    primamente fra le generazioni
    conosco l’imperennità naturae.

    Scorre la mia città
    fissata nella foto
    di un’eterna estate.

       

    Recensione

    L'autrice parte da un confronto tra il ritmo naturale delle stagioni e il loro stravolgimento contemporaneo, incrociando i ricordi di un'infanzia trascorsa in un clima più prevedibile con l'incertezza che caratterizza il presente.


    Il tema centrale della poesia è il senso di smarrimento e disorientamento che Ninetta Pierangeli prova di fronte a fenomeni meteorologici ormai imprevedibili e fuori stagione, come la "primavera novembrina" e "il sole senza ombre". Questi elementi, tradizionalmente legati a specifici momenti dell'anno, appaiono in contesti inattesi, provocando una disarmonia che influisce non solo sull'ambiente, ma anche sull'interiorità dell'autrice.


    Il linguaggio della poesia è intelligibile ma incisivo, capace di trasmettere con forza il contrasto tra passato e presente. L'immagine della "bambina infagottata" che affrontava il freddo con indumenti pesanti è contrapposta a un presente in cui "senza vento" l'autrice si muove tra "cari amici". Questo passaggio sottolinea la perdita di certezza e di continuità che un tempo offriva il ciclo naturale delle stagioni.


    L'explicit della poesia, con la città "fissata nella foto di un’eterna estate", rappresenta un’immobilità inquietante, come se il tempo stesso fosse stato cristallizzato in un unico, soffocante momento. L'estate eterna non è più simbolo di vitalità, ma di un'anomalia che altera profondamente il normale fluire della vita e delle stagioni.


    I versi riescono a catturare con efficacia un sentimento di ansia e di perdita, derivante da un mondo naturale che non segue più le regole che un tempo conoscevamo. Il testo, con la sua ricchezza di immagini e sensazioni, invita a riflettere su come i cambiamenti climatici influenzino non solo il nostro ambiente, ma anche il nostro modo di percepire il tempo e la nostra stessa esistenza.

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