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La presentazione del match

Taranto, dubbi a centrocampo

La difficile trasferta contro il Giugliano. I rossoblù reduci dal ko ai rigori in Coppa Italia

Il Taranto calcio

Il Taranto

Ha promesso una squadra “prospettica” e “camaleontica”, Ezio Capuano. Nel modulo, che pure non rinnega il “marchio di fabbrica” improntato al 3-5-2, ma che adotta costantemente gli sviluppi coi trequartisti o col tridente coraggioso, così come nelle variazioni delle coppie di ruolo ingaggiate in organico e nell’alternanza fra esperti e giovani talentuosi, priva però del vincolo ossessivo del progetto del minutaggio.

Le sperimentazioni sono all’ordine del giorno, in questo primo periodo di campionato, per il Taranto: dettate anche da scelte obbligate, previa condizione fisicoatletica dei singoli interpreti, così come da defezioni destabilizzanti, le quali invitano ad adattamenti, persino ad alchimie improvvise, nei reparti coinvolti. Dopo aver archiviato il primo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia di serie C, piegandosi al Picerno solo dal dischetto (5-3 ai calci di rigore in favore dei lucani di Emilio Longo, che si qualificano per il prossimo incontro col Catania), i rossoblu devono accelerare le pratiche di una settimana senza sosta, caratterizzata dal rinvio in campo neutro della gara interna col Cerignola (pareggio a reti inviolate suggellato lunedì), rodando uomini e schemi in vista della trasferta di oggi a Giugliano, contro la formazione campana appena affidata alle cure di Valerio Bertotto e già protagonista nella stessa competizione tricolore, complice l’estromissione a domicilio del quotato Benevento.

Il prossimo avversario, al netto dei cinque punti incamerati in classifica, rappresenta una sottile incognita in tema di neo meccanismi tattici: in occasione della recente sfida coi sanniti, Bertotto ha varato il 4-3-3, procrastinando la contesa sino all’esecuzione dei penalty: nelle fila potrebbero trovare spazio due ex rossoblu come l’attaccante Nocciolini (prestito secco a gennaio, scambio con Lamonica, ma nessun gol realizzato) ed il centrocampista Labriola (prodotto del vivaio del Napoli, autore di un’opera di sacrificio in veste di regista nella compagine dell’anno scorso). Capuano dovrà sciogliere le riserve in merito a quell’equilibrio indispensabile fra le due fasi di possesso e non possesso palla: l’inserimento di giocatori avvezzi alle progressioni, all’ampiezza, alla verticalizzazione in profondità è risultato più proficuo in corso d’opera, ma la lettura dell’imminente gara potrebbe essere scandita dalle assenze più o meno confermate come quelle di Bonetti e Calvano in mediana e di Fabbro in attacco.

Il primo sta recuperando dal trauma distorsivo alla caviglia ereditato dalla precedente stagione agonistica presso la Juventus Next Gen; il secondo si è bloccato durante il riscaldamento della partita col Cerignola, abdicando a causa di una distrazione di primo grado al tendine del grande adduttore destro: dopo il consulto avvenuto col dottor Volpe, è scaturita la decisione del riposo a scopo precauzionale, corredato da esercizi di fisioterapia ed allenamenti differenziati. Fabbro invece ha rimediato una forte contusione alla coscia nella sfida col Monterosi Tuscia, in cui aveva anche inaugurato le marcature per il successo finale del Taranto: l’attaccante è sottoposto a trattamenti di fisioterapia. A dirigere GiuglianoTaranto, in programma domenica alle ore 18.30, sarà l’arbitro Dario Madonia della sezione di Palermo, il quale sarà coadiuvato dagli assistenti Giorgio Ravera (Lodi) e Marco Porcheddu (Oristano); per la mansione di quarto ufficiale è stato designato Gabriele Iurino dell’area di Venosa.

Per la sfida in terra campana sono stati messi a disposizione dei tifosi ionici 500 biglietti, i quali possono essere acquistati al costo di € 12,50 (compresi diritti di prevendita) presso tutti i punti vendita del circuito Etes Ticketing (Bar Coffee Time in via Principe Amedeo 172; Tabaccheria Caracciolo in viale Trentino 5), oppure direttamente online. Per quel che concerne un abbozzo della formazione titolare, gli enigmi di Capuano risiedono essenzialmente a centrocampo. Le citate assenze di Bonetti (definito come “memoria e metronomo per avviare la manovra”) e di Calvano (“lottatore, incontrista, mediano di quantità poco incline alla proposizione”, che pure è stato collocato come playmaker in stato di necessità) potrebbero schiudere le porte alla sorpresa Papaserio, impiegato nel match di Coppa Italia, in una linea a quattro: il trainer rossoblu stava monitorando il suo stato atletico, ma l’ha definito “abile ad interpretare entrambe le fasi”. In rampa di lancio per una classica nevralgica a cinque, però, ci sono sempre Zonta (sacrificato come regista davanti alla difesa contro gli ofantini, ma più efficace nel profondere le sue qualità spaziando come intermedio), la promessa Fiorani (che ha già evidenziato personalità e sicurezza), lo stesso Romano (il quale deve riacquistare il ritmo della scorsa stagione). Il reparto difensivo sta maturando dopo le metamorfosi che l’hanno caratterizzato in estate ed individua i suoi punti cardini in Vannucchi custode dei pali ed Antonini faro centrale (ultimamente ispirato al gol); il collaudo delle catene, invece, è meditato con eclettismo dalle strategie di mister Capuano, soprattutto per quel che concerne la corsia destra, versatile nelle stesse combinazioni.

Il dualismo fra Mastromonaco ed il giovane italo-albanese Kondaj presidia l’esterno destro del centrocampo, mentre alle spalle sono stati avvicendati Heinz e Riggio, rispettivamente dal primo minuto contro Cerignola e contro Monterosi Tuscia: la simmetria fra copertura e discesa al cross è dipesa spesso dal tenore delle prestazioni. Sulla fascia sinistra, invece, l’ex Lecco Enrici sembra stabile, pronto alle sovrapposizioni con Panico, preferito ed avanzato sull’out di centrocampo all’ex capitano Ferrara, protagonista di un momento delicato ma autore di una prova completa in coppa. Per quel che riguarda la batteria offensiva, il ragionamento su un modulo di partenza a due punte conduce alla ricerca del partner di Cianci. Fabbro sarebbe l’ideale, ma l’infortunio condiziona; l’abbinamento a Kanoute è stato frequente, nonostante l’ex Avellino abbia dimostrato esplosività e fiuto in area soprattutto da subentrante; discorso analogo per Orlando, che sta crescendo e che Capuano elogia per il modo di “saltare l’uomo e spaccare la partita”. Samele, virtuoso e vivace, è considerato come alter ego di Cianci, mentre è da esaminare la posizione di Bifulco, la cui riconferma è stata caldeggiata dal tecnico.

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