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Ulisse

Il civismo dell'uomo mediterraneo

Il suo è un viaggio verso la civiltà, verso la costruzione di una comunità fondata su valori condivisi e regole condivise.

Il civismo dell'uomo mediterraneo

Il viaggio di Ulisse, l’uomo che rifiutò il dono dell’immortalità per far ritorno a Itaca, nella sua terra, tra il suo popolo, facendo prevalere l’interesse collettivo a quello individuale, ha contribuito notevolmente all'evoluzione della società greca verso la formazione delle città-stato, con la loro organizzazione politica e sociale, al contempo è un viaggio nella storia passata, presente e futura dell’uomo Mediterraneo, un glorioso viaggio dal nostro mare ai confini del mondo per poi far ritorno a casa. Un viaggio che oltre ad essere simbolo di esplorazione e conoscenza è il perfetto esempio di civismo attivo e sacrificio. Ulisse scelse la famiglia, la sua terra e i suoi concittadini.

Ulisse, navigatore audace, nella sua Odissea si confronta più volte con varie culture e realtà sociali, diverse tra loro e all’opposto della propria, fornendo agli antichi greci e alla nostra società Mediterranea moderna l’occasione per riflettere sulla nostra identità, le nostre origini, sul nostro destino e sulle virtù necessarie per la vita comunitaria.

L'eroe "politropo" della letteratura greca, che ha attraversato mari tempestosi e città remote nel suo lungo viaggio di ritorno a Itaca, sfidando gli dei perché nulla è già scritto e noi siamo gli unici artefici del nostro destino con le nostre azioni, ed esplorando mondi diversi, rappresenta un eroe moderno capace di superare i limiti imposti dalla società e di mettersi continuamente in gioco.

Ulisse è l’uomo che vive tra i tempi della storia, ad oggi continua ad essere un'icona della ricerca interiore e della conoscenza dell'altro. Il suo viaggio nel Mediterraneo, luogo di scambi culturali e di civilizzazioni diverse, non può che essere visto come un modello di apertura e di confronto tra diverse culture, tra diverse visioni politiche – sociali, basate sulla consapevolezza dell'alterità e del valore della diversità.

Ed invero, dai suoi racconti ai Feaci emerge in modi chiaro come l'importanza dell'incontro con l'altro, sia esso umano o divino, sia fondamentale per la costruzione di una società rispettosa e consapevole. Il messaggio è quindi chiaro e la strada segnata, la responsabilità individuale e collettiva di preservare il pianeta e di promuovere la pace e la fraternità è l’obiettivo imprescindibile per l'equilibrio e la prosperità dell'umanità.

Il momento del viaggio in cui si evince maggiormente il rapporto uomo - politica è sicuramente l'incontro con il Ciclope, “Era un mostro gigante, e non somigliava a un uomo mangiatore di pane, ma a un picco selvoso d'eccelsi monti che appare isolato dagli altri”, con la sua mancanza di leggi e organizzazione politica, sicuramente non ospitale e vendicativo, il Ciclope rappresenta il modello negativo di società. In netto contrasto a questo c’è Itaca che incarna, invece, l'idea di una comunità strutturata, dove le decisioni vengono prese in assemblea e c'è rispetto per le regole condivise. Ulisse nasce, cresce e sviluppa la sua personalità in questo tipo di società. Questa transizione dalla selvaggia anarchia dei Ciclopi alla società organizzata di Itaca può, quindi, essere vista come un fulgido esempio e impulso per la società moderna così come lo è stato in passato per i greci nel creare, sviluppare e consolidare la convivenza sociale sotto una struttura politica più complessa volta al rispetto tra gli individui, tra gli oppositori politici e per le istituzioni.

Ulisse, dal multiforme ingegno, è l'uomo del Mediterraneo, con una profonda cultura e conoscenza dell'animo umano, nella sua Odissea esporta oltre i confini della sua terra i più alti valori della politica, sacrificio, fratellanza, famiglia e bene comune.

Grazie a questi valori, alla base della sua formazione politica, Ulisse incarna chiaramente l'idealizzazione dell'uomo moderno che cerca di ampliare i propri orizzonti. La sua curiosità lo spinge oltre i limiti dell'ignoto, aspetto che sottolinea anche l'importanza dell'intelletto e della conoscenza nella formazione di una società avanzata.

In questo contesto, Ulisse diventa un modello di cittadino da seguire, infatti, se da una parte attraverso l'esplorazione, la condivisione di esperienze e la partecipazione attiva alla vita pubblica contribuisce alla crescita della comunità, dall’altra, il suo "multiforme ingegno" rappresenta la flessibilità mentale necessaria per affrontare le sfide e adattarsi alle diverse situazioni, elemento cruciale in un contesto politico e sociale in continua evoluzione come quello moderno.

Il suo è un viaggio verso la civiltà, verso la costruzione di una comunità fondata su valori condivisi e regole condivise, che regolano il rapporto tra individuo e politica.

Ulisse, infatti, è un individuo che si muove in un mondo popolato da divinità, mostri e altri esseri soprannaturali, dove la forza e l'astuzia sono spesso le uniche armi per sopravvivere e raggiungere i propri obiettivi. Sappiamo infatti che nella sua lotta per tornare a Itaca, egli deve affrontare peripezie e superare ostacoli in una serie di difficoltà che mettono alla prova la sua forza, il suo coraggio ma anche la sua intelligenza e la sua astuzia. Ed è in queste circostanze che si rivela un grande stratega, capace di ingannare e sconfiggere i suoi nemici, perché se da una parte manifesta una profonda devozione agli dei – istituzioni e rispetto per le leggi, dall’altro supera qualsia prova facendo prevalere le tradizioni della sua terra e il suo ritorno a Itaca, quindi, diventa non solo una questione di orgoglio o desiderio personale ma anche il dovere nei confronti della sua famiglia, della sua patria e dei suoi cittadini, rinunciando persino all’immortalità.

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