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Il fatto
07 Giugno 2024 - 07:11
Una volante
BARI - La Polizia di Stato, a seguito di una intensa attività investigativa diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bari e compiuta dagli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, ha individuato il presunto autore di numerosi danneggiamenti e deturpamenti compiuti a Bari verso immobili di proprietà o in uso a soggetti pubblici o gestori di un pubblico servizio.
Il soggetto, trentatreenne barese, è ritenuto responsabile di almeno tredici episodi avvenuti nottetempo a partire da ottobre dello scorso anno, tra i quali quello all’ingresso monumentale del cimitero, ad istituti scolastici, istituti di credito, sedi di sindacati, auto e sedi di Poste Italiane; in particolare:
Le azioni sono state compiute mediante la realizzazione di scritte con vernice di colore rosso riferite al movimento di protesta “ViVi”, gruppo che si contraddistingue in origine per l’opposizione alle campagne vaccinali poste in essere soprattutto durante la pandemia da Covid-19.
Nel tempo, la protesta avverso l’ordine istituzionale e democratico costituito, si è indirizzata anche su altri temi quali l’”Agenda 2030” e “l’identità digitale” e, in generale, verso scelte politiche ritenute liberticide.
L’uomo, indagato per associazione per delinquere, danneggiamento e deturpamento e imbrattamento di cose altrui, è stato raggiunto da un Decreto di perquisizione, all’esito del quale sono state rinvenute e sequestrate apparecchiature informatiche di interesse investigativo, nonché barattoli. bombolette spray di vernice rossa ed estintori modificati per l’utilizzo della vernice stessa, parrucche ed altro abbigliamento utilizzato per mimetizzarsi nel compimento delle azioni.
Su disposizione della Procura della Repubblica, sono stati eseguiti contestualmente dalla Polizia Postale altri tre decreti di perquisizione, a carico di altrettanti soggetti residenti nelle province di Bari e Lecce, indagati per i medesimi reati; sono stati rinvenuti e sequestrati telefoni cellulari e materiale informatico che sarà sottoposto ad analisi.
Per le operazioni, gli Agenti del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica “Puglia” sono stati coadiuvati da personale delle DIGOS di Bari e Lecce.
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