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Le indagini

Fisioterapista ucciso a Bari, l'arrestato si difende: «I colpi sono partiti per errore»

La difesa dell'operaio durante l'interrogatorio di garanzia

La volante della Polizia intervenuta sul posto - foto di Francesco Manfuso

Una volante della Polizia - archivio

BARI - Salvatore Vassalli, operaio edile di 59 anni arrestato con l'accusa di aver ucciso Mauro Di Giacomo, ha ammesso di aver avuto una colluttazione con la vittima ma ha sostenuto che i colpi di pistola sono partiti accidentalmente mentre impugnava l'arma. Questa la difesa fornita durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Bari.

Mauro Di Giacomo, fisioterapista di 63 anni, è stato ucciso a colpi di pistola la sera del 18 dicembre 2023 nel parcheggio vicino alla sua abitazione nel quartiere Poggiofranco a Bari. Vassalli, durante l'interrogatorio, non ha confessato il delitto ma ha cercato di attenuare le proprie responsabilità fornendo la sua versione dei fatti. I suoi legali, Michele D'Ambra e Carmine Sarcinelli, non hanno richiesto l'attenuazione della misura restrittiva.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, coordinate dal pm Matteo Soave, e la perizia medico legale hanno evidenziato che i colpi di pistola sono stati sparati con precisione, un dettaglio che contrasta con la versione fornita da Vassalli.

Secondo l'accusa, Vassalli avrebbe compiuto l'omicidio convinto che Di Giacomo avesse causato una lieve disabilità (3%) al braccio di sua figlia a seguito di una manovra fisioterapica errata nel 2019. Dopo aver intentato una causa per danni nel 2020 e maturato una sfiducia nella giustizia, avrebbe deciso di vendicarsi personalmente. Vassalli è ora accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà.

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