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La storia

L'Atleta di Taranto: donata al MarTa la raffigurazione di Sal Velluto

Una icona della storia ionica come un supereroe grazie all'arte del celebre fumettista

"Io e l'Atleta di Taranto praticamente siamo vicini di casa, dato che la sua tomba fu rinvenuta in via Genova, a due passi dalla mia abitazione, in via Alto Adige, quando avevo appena tre anni". Così scherzosamente ha riferito il noto disegnatore tarantino Sal Velluto sabato mattina al Museo archeologico nazionale durante la presentazione della sua raffigurazione, realizzata nel 2024, dell'atleta più antico della storia magno-greca (i cui resti sono esposti in una sala del MarTa) vissuto intorno al 480 a.C. ed eroe sportivo delle Grandi Panatenee, i giochi che si svolgevano ad Atene in onore della dea Atena.

In tale circostanza Sal Velluto ha voluto consegnare nelle mani della direttrice del Museo archeologico nazionale di Taranto, Stella Falzone, e idealmente alla città, la produzione artistica ispirata all'atleta, cedendo i diritti di riproduzione dell'opera al MArTA. Questo, a quasi 66 anni dal rinvenimento, il 9 dicembre del 1959, e in concomitanza con i preparativi in città dei Giochi del Mediterraneo 2026.

Il noto disegnatore di fumetti Marvel e DC Comics ha voluto rappresentare il campione con i muscoli potenti e forti, cosparsi del sacro olio di Athena, in atteggiamento di esultanza; assieme a lui, i simboli tratti dalle anfore panatenaiche (anch'esse raffigurate) rinvenute ai lati della sepoltura monumentale: la dea Athena Parthénos, Nike la dea alata che alle sue spalle consacra "La Vittoria" (il titolo dell'opera). L anfore rinvenute intere e in frammenti alla scoperta della sua tomba rappresentano trofei preziosi che certificano l'eccellenza atletica dell'uomo in alcune categorie dei giochi: la corsa con le quadrighe, il pugilato, il pentathlon, il salto in lungo e il lancio del disco. Non mancano altri elementi,anch'essi tratte dalle anfore e dalla storia, come le colonne doriche sormontate da galli, antichi simboli del trionfo e attuali elementi di riconoscibilità della ceramica d'uso degli artigiani grottagliesi.

"C'è grande fermento di studi attorno ad uno dei reperti più identitari del Museo Archeologico nazionale di Taranto. Un mistero sulla morte, probabilmente in giovane età, di questo atleta che rappresenta la base di una serie di approfondimenti anche genetici su questo unicum mondiale dell'archeologia: il corpo di un atleta arrivato fino a noi con un bagaglio così potente di informazioni sullo stile di vita e il modello culturale di riferimento di un campione delle gare panatenatiche – dice la direttrice del Museo nazionale, dott.ssa Stella Falzone – Ecco perché l'omaggio di Sal Velluto è più che mai appropriato alla nuova stagione di indagini che questo reperto sta vivendo e che contiamo di presentare al pubblico in occasione dei prossimi Giochi del Mediterraneo".

"L'Atleta di Taranto, insieme ai suoi trofei e alla sua storia, sarà faro e punto di riferimento per gli atleti dei prossimi Giochi del Mediterraneo e per tutti gli ospiti che visiteranno il capoluogo jonico e il suo fiore all'occhiello, cioè il Museo Archeologico nazionale – ha concluso Sal Velluto - Ho fatto tesoro della mia esperienza nella rappresentazione dei supereroi della Marvel, (l'anatomia, il movimento, la dinamica di questi personaggi) per raffigurare questo illustre personaggio tarantino: senza questa scuola tali risultati non sarebbero mai venuti fuori. Adesso auspicherei che i tarantini comprendessero quanto questa storia ci è vicina, ci tocca, ci circonda, ci appartenga: soprattutto ora che ci avviciniamo all'appuntamento con i Giochi del Mediterraneo".

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