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Taranto

"Sindaco, cosa faresti se avessi superpoteri?", la domanda che spiazza Bitetti. Le foto

Il Primo cittadino racconta sui social l’incontro nelle scuole e il suo primo Natale alla guida della Città, tra emozioni, responsabilità e senso del servizio

TARANTO - Un incontro semplice, una domanda inattesa e una risposta che diventa riflessione pubblica. Il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha affidato ai social il racconto di una mattinata trascorsa nelle scuole della città, segnata dal confronto diretto con i bambini e da un interrogativo capace di spiazzare anche chi è abituato alla complessità delle scelte amministrative.

Tra cappellini rossi e mani alzate, un bambino lo ha guardato negli occhi chiedendogli cosa farebbe se avesse i superpoteri. Una domanda arrivata al termine di giornate dense di visite negli istituti scolastici, tra recite, canti e momenti condivisi nelle aule, nei cortili e anche nelle chiese. Occasioni che il sindaco descrive come un modo per allontanarsi, anche solo per qualche ora, dal peso quotidiano della politica e del governo della città.

Nel suo racconto, Bitetti sottolinea come il contatto con i più piccoli rappresenti energia, entusiasmo e sorriso, una spinta vitale che restituisce senso e motivazione all’impegno pubblico. Di fronte alla domanda sui superpoteri, la risposta è arrivata senza esitazioni. Nessuna magia, nessuna bacchetta capace di risolvere tutto in pochi istanti, ma la promessa di lavoro costante, determinazione e condivisione delle soluzioni, passo dopo passo.

Il sindaco ha ribadito di non possedere poteri straordinari, ma di mettere in campo abnegazione, presenza sul territorio e ostinazione, convinto che i cambiamenti reali si costruiscano insieme, senza arretrare di fronte alle difficoltà. Un messaggio che trasforma la metafora dell’incantesimo in un impegno collettivo, da realizzare con la partecipazione della comunità.

Nel passaggio finale, Bitetti richiama il significato del suo ruolo, definendo un onore servire Taranto e affrontarne le criticità con passione. Un compito complesso, che non nasconde le difficoltà, ma che assume un valore ancora più simbolico in questo periodo dell’anno. È infatti il primo Natale da sindaco, vissuto a contatto con i bambini e con la città, un’esperienza che lo stesso primo cittadino descrive come motivo di gratitudine e di profonda umanità.

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