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Bari

La Life Support attesa in porto con 120 naufraghi salvati in mare. Le foto

La nave umanitaria di Emergency arriverà con a bordo 120 persone tratte in salvo in due operazioni nella zona SAR libica. Tra loro donne incinte, minori non accompagnati e bambini molto piccoli

BARI - È previsto per questa mattina, 6 dicembre, l’arrivo nel porto di Bari della Life Support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency impegnata nel Mediterraneo centrale. Lo sbarco delle 120 persone salvate tra il 2 e il 3 dicembre dovrebbe avvenire intorno alle 9.30, al termine di una navigazione resa necessaria dopo due interventi su gommoni sovraffollati e privi di dispositivi di sicurezza, individuati in acque internazionali della zona SAR libica.

A bordo si trovano 31 donne e 31 minori, molti dei quali in condizioni di forte debilitazione. “I naufraghi sono provati, disidratati e affaticati dal mare mosso. Alcuni necessitano di cure immediate”, spiega Serena Buzzetti, medical team leader della Life Support. Tra le persone soccorse ci sono 7 donne incinte, di cui una al settimo e una all’ottavo mese di gravidanza, e 8 bambini, la più piccola di appena 2 mesi. “Stiamo continuando a monitorarli mentre ci dirigiamo verso Bari”, ha aggiunto.

La necessità di uno sbarco rapido riguarda anche il percorso di assistenza che attende i sopravvissuti: cure sanitarie, supporto psicologico e avvio delle procedure per la richiesta di asilo. Per questi motivi il diritto internazionale stabilisce che le persone in pericolo debbano essere condotte in un luogo sicuro nel minor tempo possibile.

Il primo intervento, effettuato nella notte con mare agitato e scarsa visibilità, ha permesso di mettere in salvo 32 uomini, tra cui 7 minori non accompagnati e 3 bambini accompagnati, oltre a 15 donne, tra cui 3 bambine e 2 donne incinte. Nel secondo soccorso sono state recuperate 73 persone, 57 uomini e 16 donne. Tra loro figurano 14 minori non accompagnati, 1 bambino accompagnato, 2 ragazze sole, 1 bambina accompagnata e 5 donne in gravidanza.

In totale, i 120 naufraghi provengono da Gambia, Guinea Bissau, Nigeria, Sud Sudan, Niger, Senegal, Camerun, Ghana e Costa d’Avorio, Paesi attraversati da conflitti, instabilità politica, povertà e crisi climatica.

La Life Support è impegnata nella sua 38ª missione nel Mediterraneo centrale, considerata la rotta migratoria più pericolosa al mondo. Da quando, nel dicembre 2022, ha iniziato le operazioni, ha tratto in salvo 3.121 persone, confermandosi una delle principali realtà umanitarie attive nella ricerca e soccorso in mare.

Le foto sono a cura di Dario Bosio

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