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Taranto
03 Ottobre 2025 - 08:05
TARANTO - Venerdì 3 e sabato 4 ottobre alle ore 21, nell’auditorium TaTÀ di Taranto, va in scena la prima nazionale di “Troiane”, nuova rilettura della tragedia di Euripide firmata da Valeria Cimaglia. L’appuntamento rientra nel cartellone del “Taras Teatro Festival / Scena antica e visioni contemporanee”, diretto artisticamente da Massimo Cimaglia.
Attrice di talento, Cimaglia compie con questo lavoro il passaggio alla regia forte dell’esperienza maturata accanto ai maestri Armando Pugliese, Walter Pagliaro, Daniele Salvo, Giuseppe Marini e Massimo Venturiello. Lo spettacolo è prodotto dal Crest ed è inserito nella sezione “Future Stage speciale under 35” del festival. Sul palco, insieme alla regista, un gruppo di artisti emergenti del teatro italiano: Domizia d’Amico, Mariachiara Basso, Tommaso Sartori, Giulia Guastella e Francesca Bax, cui si devono scene e costumi. Le musiche originali, eseguite dal vivo, sono di Simone Carrino.
La regia di Cimaglia restituisce l’immagine di una Troia in fiamme dopo la caduta delle mura e la distruzione portata dai guerrieri greci usciti dal cavallo. Morti uomini, anziani e bambini, restano soltanto le donne troiane, uniche testimoni delle atrocità, in attesa di essere condotte come schiave dai vincitori. Nessuna giustizia, nessuna salvezza divina: solo la consapevolezza del dolore e un grido di rabbia inascoltato contro l’ingiustizia della guerra.
Per dare forza a questo racconto, la regista ha scelto di rappresentare Ecuba, Andromaca, Cassandra e le altre figure non come individui ma come un unico corpo e una sola voce, un Coro che moltiplica il dolore e lo trasforma in coscienza collettiva. Il Coro diventa il cuore pulsante della tragedia, simbolo di una ferita universale che trascende i destini personali. Passato e presente si sovrappongono, trasformando Troia in un luogo senza tempo, metafora di tutte le guerre che ancora devastano il mondo.
Anche i Greci sono rappresentati come simboli, incarnazione della ragione, della politica e della macchina bellica, figure spersonalizzate che agiscono per logica e strategia. I Troiani, al contrario, esprimono il sentire, il legame con gli dèi, la memoria e la religione: dimensioni che la guerra tenta di annientare ma che non possono essere cancellate. I lamenti di Ecuba e delle sue figlie diventano così il riflesso dei dolori di tante città contemporanee ridotte in macerie.
I biglietti sono in vendita al prezzo di 10 euro (ridotto 5 euro per studenti) su vivaticket.com o direttamente all’auditorium TaTÀ.
Per le splendide foto si ringrazia Carmine La Fratte
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