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Rapporto Asset

Tre morti ogni 5 giorni sulle strade di Puglia: 11.026 incidenti con 241 vittime e 17.013 feriti

La Regione presenta il rapporto annuale sulla sicurezza: aumentano i morti, in crescita gli incidenti nei fine settimana. I dati al centro delle future strategie di prevenzione

BARI – È un bilancio pesante quello tracciato dal Rapporto 2024 sull’incidentalità stradale in Puglia, presentato a Bari dal Centro di monitoraggio della sicurezza stradale – CReMSS dell’Asset, in collaborazione con la Regione. I numeri parlano chiaro: 11.026 incidenti con danni a persone, 241 vittime e 17.013 feriti, con un incremento complessivo del 12% rispetto al 2023. Tradotto, ogni giorno in Puglia si verificano 30 sinistri, con 47 feriti e una media di 3 morti ogni 5 giorni.

Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti l’assessora regionale ai Trasporti Debora Ciliento, il direttore del Dipartimento Mobilità Vito Antonio Antonacci, il direttore generale di Asset Elio Sannicandro e Pierpaolo Bonerba, responsabile del CReMSS.

«Questi dati impongono una riflessione urgente», ha sottolineato Ciliento, evidenziando come l’eccesso di velocità e la distrazione alla guida restino tra le principali cause. «Abbiamo investito in cantieri e interventi d’emergenza con Anas e Mit, ma la prevenzione passa anche da un cambiamento culturale. La sicurezza stradale si costruisce con l’educazione, la responsabilità e un uso più diffuso del trasporto pubblico locale».

A preoccupare è soprattutto l’aumento degli incidenti mortali sulle strade statali e provinciali. Le statali registrano un incremento del 21,4%, con 1.203 incidenti, 68 morti e 2.222 feriti, mentre le provinciali contano 1.831 sinistri, 111 vittime e 3.124 feriti, con un +3,7% nei decessi. In controtendenza le strade urbane, dove i sinistri mortali calano del 13,5%.

Foggia detiene il primato negativo con 1.384 incidenti, 54 morti e 2.323 feriti. Seguono Bari con 3.968 sinistri, 53 decessi e 5.932 feriti – pari al 36% del totale regionale – e Lecce con 1.911 incidenti, 43 morti e 2.798 feriti. La provincia di Taranto registra 1.677 incidenti, sempre con 43 morti, mentre Brindisi conta 1.062 sinistri, 30 decessi e 1.594 feriti, con un preoccupante +50% rispetto all’anno precedente. La provincia con meno morti è la BAT, con 18 vittime su 1.024 incidenti.

Il mese più critico è stato luglio, con 1.190 sinistri, ma il numero maggiore di morti si è registrato in settembre (30 decessi). Il fine settimana si conferma il periodo più pericoloso: il 26,4% degli incidenti è avvenuto tra sabato e domenica, causando il 36,1% dei morti. La domenica, in particolare, presenta l’indice di mortalità più alto: 3,7 morti ogni 100 incidenti. Le fasce orarie a maggiore rischio risultano quelle tra le 15:00 e le 18:00 e tra le 3:00 e le 6:00 del mattino.

Il rapporto ha analizzato anche la natura degli incidenti: nel 75,6% dei casi sono coinvolti più veicoli in marcia, mentre nel 13,9% si tratta di uscite di strada e nel 10,5% di investimenti di pedoni. Proprio questi ultimi sono in crescita del 14% rispetto all’anno precedente.

I veicoli coinvolti sono circa 21.000, in prevalenza autovetture (75%), ma non mancano motocicli (12,5%), mezzi pesanti (4,5%), monopattini elettrici (1,4%) e biciclette elettriche (0,5%). Preoccupante il dato sull’aumento degli incidenti con monopattini elettrici, che passano da 211 nel 2023 a 289 nel 2024: +36,9%. Oltre il 60% dei mezzi coinvolti ha più di 10 anni, con sistemi di sicurezza spesso superati.

Quanto ai conducenti, più di 20.000 sono rimasti coinvolti in incidenti: il 76,8% sono uomini. Le fasce più colpite sono quelle tra i 45 e i 64 anni (34%) e tra i 30 e i 44 anni (24,8%). In aumento anche gli incidenti tra neopatentati (18-24 anni, +16,2%) e tra i minori di 17 anni (+19%).

Le cause principali dei sinistri mortali variano a seconda della dinamica. Negli incidenti autonomi, il 36% si verifica per eccesso di velocità in curva e il 24,6% su rettilineo; la distrazione alla guida è rilevata nel 32% dei casi in curva e nel 29% su strada dritta. Nelle collisioni tra veicoli spiccano il mancato rispetto della precedenza (45,5% agli incroci), ostacoli improvvisi (34,8%), manovre irregolari, distanza di sicurezza non rispettata e guida contromano.

Gli investimenti di pedoni avvengono nel 38,5% dei casi per mancata precedenza, nel 30,8% per attraversamenti irregolari e nel 23,1% per manovre errate.

Durante l’incontro, è stato presentato anche il progetto degli studenti dell’Alta Scuola Internazionale per Innovatori Digitali – ASIRID, che hanno sviluppato, in collaborazione con ACI Informatica, una piattaforma interattiva per l’analisi degli incidenti stradali. Il sistema, realizzato gratuitamente nell’ambito di un protocollo d’intesa con Regione e Asset, sarà messo a disposizione dei Comuni per pianificare interventi preventivi mirati.

Secondo Elio Sannicandro, direttore generale di Asset, «l’incidentalità stradale resta una sfida prioritaria. Il fattore umano è centrale in troppe tragedie. È indispensabile puntare su educazione, prevenzione e tecnologie».

I dati del Rapporto 2024 rilanciano il dibattito sulla sicurezza stradale in Puglia e impongono azioni concrete e coordinate per ridurre una mortalità ancora troppo elevata.

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