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Taranto
23 Giugno 2025 - 08:21
TARANTO – L’allarme lanciato dal mondo agricolo si fa sempre più pressante. Con una lettera congiunta indirizzata alla prefetta Paola Dessì, all’assessore regionale Donato Pentassuglia e al commissario del Consorzio di bonifica Centro Sud Francesco Ferraro, le organizzazioni Cia Due Mari, Coldiretti e Copagri hanno chiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico con la presenza del commissario straordinario nazionale per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua, del presidente di Acque del Sud Luigi Decollanz, del segretario generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale Vera Corbelli, dell’assessore lucano all’Agricoltura Carmine Cicala e del presidente del Consorzio di Bonifica della Basilicata Giuseppe Musacchio.
L’obiettivo è uno solo: ottenere l’immediato completamento dei lavori alla galleria del San Giuliano e l’urgente erogazione dell’acqua dall’invaso, senza ulteriori ritardi.
A firmare l’appello sono i presidenti Pietro De Padova (Cia Due Mari), Alfonso Cavallo (Coldiretti Taranto) ed Erminio Campa (Copagri Taranto), che non usano mezzi termini: “Non c’è più tempo da perdere”. In caso di mancato riscontro, fanno sapere, si passerà a forme di protesta più dure, oltre a quelle già in corso quotidianamente ai caselli.
Durissimo il giudizio delle sigle agricole sui lavori al tunnel crollato: “Gli impegni annunciati pubblicamente dal Consorzio di Bonifica della Basilicata sono stati completamente disattesi”. Secondo quanto rilevato dagli stessi rappresentanti, il cantiere risulta fermo, senza alcuna attività operativa in corso. “Non ci è dato sapere quando i lavori verranno completati”, si legge nella nota.
Il quadro diventa ancora più preoccupante se si guarda alla disponibilità idrica. Nel 2023 l’emergenza fu tamponata ricorrendo alla diga di Monte Cotugno, che garantì parzialmente il fabbisogno del Tarantino. Nel 2025, però, la situazione è ben più critica: le scarse piogge invernali hanno ridotto drasticamente i livelli dell’invaso lucano, rendendo inaffidabile ogni previsione di utilizzo.
Nonostante gli interventi straordinari attivati dalla Regione Puglia – come le pompe di prelievo dai fiumi Tara e Bradano – la situazione potrebbe precipitare già nei prossimi giorni, se non verrà riattivata l’erogazione da San Giuliano.
“Senza acqua, i raccolti andranno persi, le piante moriranno, e con esse gli investimenti costruiti con anni di lavoro e sacrifici”, denunciano le associazioni. Ma l’aspetto economico rischia di essere solo la punta dell’iceberg: “La disperazione tra gli agricoltori è crescente, e il rischio di tensioni sociali è concreto”.
La richiesta, concludono Cia, Coldiretti e Copagri, non può più essere ignorata: “Le colture non aspettano. Serve un intervento immediato, o l’intero sistema agricolo tarantino rischia di collassare”.
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