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Lecce

Mons. Panzetta: «Ho parlato al Papa della nostra meravigliosa terra, la California d'Italia»

Dopo le dimissioni di Mons. Michele Seccia accettate da Papa Leone XIV, si apre una nuova fase per la comunità ecclesiale leccese. Il nuovo arcivescovo si presenta con un messaggio di fede, speranza e responsabilità

LECCE – Passaggio di testimone alla guida dell’Arcidiocesi di Lecce. Dopo l’annuncio delle dimissioni da parte di monsignor Michele Seccia, accettate da Papa Leone XIV, nella giornata di ieri è stato ufficializzato l’insediamento del nuovo Arcivescovo Metropolita, monsignor Angelo Raffaele Panzetta, che fino a questo momento aveva affiancato Seccia nel ruolo di vescovo ausiliare.

Nel suo primo discorso rivolto alla diocesi, Panzetta ha espresso profonda gratitudine al predecessore e grande emozione per il nuovo incarico. “Accolgo questo passaggio con trepidazione – ha dichiarato – riconoscendolo come una vera chiamata di Dio. Non è una semplice nomina, ma una vocazione che mi inserisce al centro di una comunità viva, fatta di persone, città, comuni, luoghi di lavoro, passioni e relazioni”.

Il nuovo arcivescovo ha ricordato un momento personale con il Santo Padre. “Quando ho incontrato Papa Leone XIV gli ho parlato della nostra terra, della bellezza di Lecce e dei suoi comuni. Per spiegargli cos’è la Puglia gli ho detto che è la California d’Italia, e lui ha capito subito cosa intendevo”.

Nel suo intervento, Panzetta ha delineato la visione del suo ministero, sottolineando il significato spirituale dell’inizio in coincidenza con l’anno santo. “Vengo come pellegrino, e come ogni pellegrino porto uno zaino. In questo zaino metto innanzitutto la fiducia nella grazia di Dio, che non abbandona chi si affida a Lui. Nessuno può affrontare una simile responsabilità senza la certezza che Dio ti sostiene e ti guida, e questo l’ho imparato nei miei anni di ministero diaconale, presbiterale ed episcopale”.

Consapevole delle sfide, Panzetta si è detto pronto a portare il peso del nuovo incarico con umiltà e determinazione. “Riconosco nella mia persona alcune doti, come una certa caparbietà che ritengo necessaria per raggiungere obiettivi importanti. I punti che il Papa ha recentemente affidato ai vescovi italiani saranno per me una bussola per orientare il mio servizio in questa terra”.

Al centro del suo pensiero, anche il riferimento costante alla figura della Vergine Maria. “Sono cresciuto in una parrocchia mariana, e in ogni fase della mia vita mi sono affidato alla Madonna. Ho chiesto che oggi, nel santuario del mio paese natale, si preghi per me. Maria sarà la stella polare anche di questo cammino”.

Il nuovo arcivescovo ha ringraziato per il tempo trascorso accanto a Seccia, definendolo “un prezioso rodaggio” che gli ha permesso di conoscere la diocesi e di entrare gradualmente nel cuore del presbiterio e del popolo leccese. “Ovunque sono stato, ho incontrato uomini e donne appassionati di Gesù Cristo, e questo mi dà fiducia per affrontare insieme le sfide che ci attendono”.

Concludendo il suo messaggio, Panzetta ha evocato un sentimento di speranza come fondamento del suo ministero. “Il futuro della nostra Chiesa passa per la luce della Pasqua, per quella passione che nasce dalla fede nella resurrezione. Sono pronto a consumare la mia vita per il Signore, per questo territorio e per la splendida Chiesa che oggi mi è stata affidata”.

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