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Taranto
16 Giugno 2025 - 15:37
TARANTO – Oltre 10 mila presenze in tre giorni, più di 80 produttori, decine di eventi culturali, laboratori e percorsi didattici. È il bilancio straordinario della seconda edizione di Mediterraneo Slow, che dal 13 al 15 giugno ha trasformato il cuore di Taranto in un vero e proprio villaggio del Mediterraneo, animato da profumi, suoni e parole che raccontano storie di terra e di mare.
L’iniziativa, ideata e promossa da Slow Food Italia, ha messo in rete il lavoro di Regione Puglia, Comune di Taranto, Ministero dell’Agricoltura e FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura), con il prezioso supporto dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Protagonisti assoluti sono stati i produttori del Sud, artigiani del gusto provenienti da tutta Italia e in particolare dalla Puglia, che hanno raccontato il loro impegno quotidiano nel custodire biodiversità, saperi tradizionali e qualità alimentare.
«Il cibo è un linguaggio universale – ha detto Barbara Nappini, presidente nazionale di Slow Food –. Con Mediterraneo Slow vogliamo restituirgli centralità culturale e politica, come leva per la costruzione di una nuova visione di pace e giustizia alimentare».
Dalle cozze al pane, la biodiversità come atto politico
In piazza Maria Immacolata e piazza della Vittoria si è snodata la fiera del gusto: tra i prodotti più apprezzati dai visitatori la cozza nera di Taranto, regina incontrastata dei mari ionici e simbolo di un’agricoltura marina sostenibile, ma anche formaggi caprini e ovini delle Murge, il pane a lievitazione naturale del Salento, i legumi antichi di Basilicata e Sicilia, e le birre artigianali locali.
Tantissimi i Presìdi Slow Food presenti, a conferma di un modello produttivo che punta sulla qualità e sull'identità territoriale. «L’agricoltura mediterranea – ha ricordato Daniele Buttignol, amministratore delegato di Slow Food Promozione – è uno degli ultimi baluardi di resilienza ambientale ed economica. Difenderla significa anche difendere le comunità».
I bambini imparano dagli agricoltori, i turisti dai pescatori
Nei giardini di piazza Garibaldi si sono svolti ogni giorno giochi educativi e percorsi ludico-didattici per i più piccoli, dove le bambine e i bambini hanno appreso in modo semplice ma efficace come ogni gesto quotidiano può contribuire a proteggere il mare.
Straordinario successo anche per gli eventi Off: tra questi, l’uscita in barca con i mitilicoltori del Presidio della cozza nera, che hanno accompagnato i partecipanti nel Mar Piccolo, mostrando dal vivo come avviene l’allevamento di uno dei prodotti simbolo della città. Una vera lezione sul campo, seguita da degustazioni e racconti di tradizione.
Talk, incontri e monologhi tra scienza, storia e migrazione
Sul fronte culturale, Mediterraneo Slow ha ospitato alcuni tra i nomi più rilevanti del panorama scientifico e divulgativo: il professor Ferdinando Boero, zoologo e presidente della Stazione Anton Dohrn; Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta, che ha portato in anteprima pugliese il suo monologo “Tropico Mediterraneo”; Safa’a Ghalith, palestinese e tecnologa alimentare, voce simbolica di un Mediterraneo che chiede giustizia e futuro.
Con loro anche Lidija Pisker, vincitrice del premio Lingua Madre 2024, e Mareme Cisse, cuoca senegalese che ha raccontato la sua esperienza di integrazione e impresa sociale a Palermo attraverso la cucina.
Nuove radici nel territorio: nasce il progetto TUI Field to Fork Puglia
Durante la manifestazione è stato presentato il nuovo progetto biennale (2025-2027) TUI Field to Fork Puglia, promosso da Slow Food con il sostegno della TUI Care Foundation. L’obiettivo è valorizzare il patrimonio agroalimentare e culturale del territorio del Mar Piccolo e dell’area di Palagiano, concentrandosi su due simboli della biodiversità locale: la Cozza Tarantina e gli agrumi tradizionali.
Taranto si conferma laboratorio di futuro
Con il protocollo siglato da Regione Puglia, Comune di Taranto e Slow Food Italia, la Città dei Due Mari si candida a diventare hub permanente del Mediterraneo Slow, luogo in cui sperimentare modelli di sviluppo sostenibile, inclusivo e partecipato.
«Siamo convinti che Taranto abbia le risorse, umane e culturali, per costruire un futuro fondato sull’equilibrio tra ambiente, cibo, conoscenza e comunità – ha concluso Nappini –. Questo è solo l’inizio di un lungo viaggio condiviso».
La ricca fotogallery è a cura di Paolo Paladino
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