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Andria

“Nuove Frequenze” chiude in festa: nasce una comunità di giovani lettori. Le foto

Si è concluso con oltre 200 partecipanti il progetto del Circolo dei Lettori sostenuto dal Cepell: tra laboratori, incontri con autori e formazione per docenti, un anno di sperimentazione ha cambiato il volto della promozione alla lettura tra gli adolescenti

ANDRIA – Il chiostro della Biblioteca Diocesana “San Tommaso d’Aquino” si è trasformato giovedì 29 maggio in un vivace villaggio del libro, accogliendo la grande festa conclusiva di “Nuove Frequenze – Young Adult, Youth Fiction e nuove rappresentazioni dell’adolescenza tra letteratura e mass-medialità”, progetto che per un anno ha messo in relazione scuole, biblioteche e librerie di 5 comuni pugliesi – Andria, Monopoli, Copertino, Nardò e Minervino Murge – con l’obiettivo di comprendere e reinterpretare i linguaggi delle nuove generazioni.

L’iniziativa, promossa dal Circolo dei Lettori di Andria APS e finanziata dal Centro per il Libro e la Lettura nell’ambito del bando “Educare alla Lettura 2023”, ha coinvolto oltre 200 ragazze e ragazzi attraverso una rete di gruppi di lettura sperimentali. L’evento finale ha visto la partecipazione dello scrittore Paolo Di Paolo e del fumettista belga Max de Radiguès, che hanno animato un confronto sul potere della narrazione nel raccontare l’età adolescenziale, tra romanzo e graphic novel.

Attorno a questo dialogo centrale, la festa ha proposto un fitto programma di attività, che ha trasformato gli spazi della biblioteca in luoghi di creazione e scambio: speed date letterari, laboratori di illustrazione, art-craft e book-trailer hanno favorito l’espressione creativa dei più giovani, mescolando linguaggi tradizionali e digitali, meme e citazioni, dimostrando che la lettura può ancora generare comunità anche nell’era dei social.

Se il momento celebrativo ha catalizzato l’attenzione, il cuore del progetto è stato un percorso di formazione articolato in 6 moduli per un totale di 42 ore, rivolto a docenti e bibliotecari. Guidati da esperti come Nicola Galli Laforest, Roberta Favia, Anna Patrucco Becchi, Chiara Codecà, Lorenzo Ghetti, Alice Bigli e Alice Torreggiani, i partecipanti hanno esplorato i nuovi classici della letteratura YA, analizzato le rappresentazioni adolescenziali nei media contemporanei e appreso tecniche di social reading da applicare nei contesti scolastici e bibliotecari.

In parallelo, nelle 6 scuole partner sono stati attivati 11 percorsi laboratoriali che, in 8 mesi di attività, hanno generato gruppi di lettura autogestiti destinati a proseguire anche dopo la conclusione ufficiale del progetto. Molti degli studenti coinvolti, inizialmente lontani dai libri, hanno scoperto il piacere della lettura e la condivisione attraverso strumenti creativi, dai reel di Instagram ai bookshot fotografici.

Uno dei risultati più concreti e duraturi del lavoro collettivo è rappresentato da 6 bibliografie ragionate, concepite come mappe evolutive che rimarranno a disposizione delle scuole e delle biblioteche aderenti. A rendere possibile tutto ciò è stata una fitta rete composta da 18 realtà, tra enti pubblici, istituti scolastici, librerie, associazioni culturali e la stessa Biblioteca Diocesana, che hanno messo in comune risorse, competenze e visione, costruendo un modello operativo pronto a superare i limiti temporali del progetto.

Per Luigi Brandonisio, presidente del Circolo dei Lettori e coordinatore dell’iniziativa, “non si tratta della fine di un percorso, ma dell’inizio di una comunità capace di generare nuove storie”. Un concetto condiviso anche da Silvana Campanile, direttrice della Biblioteca Diocesana, che ha sottolineato “la forza simbolica di un chiostro pieno di adolescenti che discutono di libri: è la prova che le biblioteche possono ancora parlare ai giovani senza perdere profondità”.

La giornata si è chiusa con un gesto altamente simbolico: ogni gruppo ha consegnato alla biblioteca il proprio diario di bordo, un collage di recensioni, playlist, disegni e meme che resterà consultabile come traccia viva di un’esperienza collettiva. Anche se il progetto si conclude formalmente, lascia in eredità una rete di relazioni, strumenti e consapevolezze, ma soprattutto la convinzione che quando i ragazzi possono scegliere, raccontare e condividere le proprie letture, la letteratura si fa cittadinanza culturale.

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