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Il caso
22 Maggio 2025 - 08:52
A quasi mezzo secolo di distanza, l’assassinio di Aldo Moro resta una ferita aperta e irrisolta nella memoria collettiva italiana. Sono passati 47 anni da quel 9 maggio 1978, giorno in cui il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana fu ritrovato in via Caetani, ma il dibattito sul sequestro, le responsabilità e le trame oscure che lo accompagnarono non si è mai sopito. Anzi, continua a riaccendersi ciclicamente, come accaduto ieri sera negli studi Rai di “Porta a Porta”, la trasmissione condotta da Bruno Vespa in seconda serata su Rai 1.
Protagonista della puntata uno degli esponenti più significativi del Partito Socialista Italiano dell’epoca, Claudio Signorile, ex vicesegretario del PSI e più volte ministro, affiancato in studio da Claudio Martelli, altra figura chiave di quella stagione politica. Signorile è stato protagonista in quei momenti drammatici del sequestro Moro ed è stato suo il tentativo concreto di aprire la strada ad un percorso che portasse ad ottenere il rilascio del leader democristiano, in un momento in cui la politica italiana era spaccata tra “linea della fermezza” e “linea del dialogo”.
L’intervento in trasmissione ha seguito di poche ore un altro momento di riflessione pubblica promosso a Margherita di Savoia, dove Signorile è intervenuto come ospite d’onore nella nuova sala consiliare comunale, inaugurando di fatto un ciclo di appuntamenti culturali voluto dal sindaco e presidente della Provincia Bat Bernardo Lodispoto. In quell’occasione, Signorile ha approfondito i temi trattati nel suo recente volume “Il caso Moro. Tra politica e storia”, scritto insieme alla storica Simona Colarizi e pubblicato da Baldini+Castoldi. Un testo denso, che offre una lettura inedita e documentata degli eventi di quei tragici 55 giorni del 1978.
“Il caso Moro non è solo una pagina di cronaca nera o terrorismo, ma un nodo irrisolto della nostra storia repubblicana”, ha ricordato Signorile, sottolineando come accanto all’azione delle Brigate Rosse, vi fossero presenze e responsabilità non ancora pienamente chiarite, anche sul luogo dell’agguato di via Fani. Il libro, già al centro di un rinnovato interesse storiografico, pone l’accento su quella zona grigia tra ragion di Stato, intrighi internazionali e silenzi istituzionali, che avrebbe impedito una vera trattativa per salvare Moro.
L’intervento di Signorile, tra Roma e la Puglia, rappresenta un invito a rileggere criticamente una vicenda che ha cambiato il corso della politica italiana, determinando la fine del compromesso storico e aprendo la strada alla lunga stagione dell’instabilità. Una testimonianza preziosa di chi fu dentro i palazzi della politica nel momento in cui il Paese sembrava sull’orlo del collasso ma che è stato capace di affrontare l'emergenza con coraggio e verità.
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