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Bari

Mille over 65 al centro del progetto “Healthy Ageing”: la Asl investe sulla prevenzione per un invecchiamento in salute

I risultati presentati durante il convegno “L’arte di Invecchiare in Salute”: valutazioni gratuite, percorsi su misura e nuove tecnologie per migliorare la qualità della vita degli anziani. Coinvolti ospiti di RSA e cittadini in 10 Comuni

BARI - Vivere a lungo e in buona salute non è più solo un auspicio, ma un traguardo possibile, anche grazie a progetti innovativi come “Healthy Ageing”, promosso dalla Asl Bari con il supporto della Regione Puglia e una fitta rete di partner scientifici e istituzionali. Mille gli over 65 coinvolti tra Bari e provincia, la metà ospiti di Rsa, l’altra metà arruolata attraverso 10 Open Day pubblici.

L’iniziativa, che ha preso forma in 8 mesi di lavoro sul campo, è stata presentata lunedì nell’Auditorium dell’ex CTO, durante il convegno “L’arte di Invecchiare in Salute: Ricerca, Riflessione e Prevenzione”, organizzato dal Dipartimento di Prevenzione diretto dal dottor Nicolò Vincenzo De Pasquale e dalla dottoressa Antonella Spica, responsabile del progetto.

“Healthy Ageing” ha proposto una valutazione multidimensionale gratuita, calibrata su parametri fisici, cognitivi, funzionali e relazionali. A ciascun partecipante è stato calcolato il Multidimensional Prognostic Index, un indicatore del rischio clinico elaborato su più scale e strumenti di screening. Tra questi, la valutazione dell’autonomia quotidiana, il rischio cadute, la depressione geriatrica, lo stato mentale, le comorbilità, la qualità della vita, la vulnerabilità sociale, fino alla valutazione del carico familiare per i pazienti con demenza e alla scala Braden per il rischio di lesioni da pressione.

I dati raccolti parlano chiaro: gli anziani che hanno aderito agli open day si collocano per la maggior parte nella fascia di rischio lieve, mentre i residenti delle RSA, a causa di patologie pregresse, rientrano prevalentemente nei livelli di rischio da moderato a grave.

Sulla base degli esiti emersi, sono stati predisposti percorsi di prevenzione, socializzazione e riabilitazione personalizzati, finalizzati a rafforzare le capacità sensoriali, stimolare la memoria e migliorare l’umore e l’inclusione sociale. Ampio spazio è stato riservato a interventi innovativi come la psicomotricità, la riabilitazione cognitiva e l’Assistive Technology, ovvero l’utilizzo di strumenti digitali audio-video, particolarmente efficaci nelle strutture residenziali.

Il progetto ha rappresentato un esempio virtuoso di collaborazione interistituzionale, coinvolgendo, oltre alla Regione, anche l’Ospedale Di Venere di Bari, l’Università degli Studi di Bari (Dipartimento di Biomedicina Traslazionale e Neuroscienze), le RSA del Gruppo Korian e Villa Argento, le associazioni Alzheimer Bari e Alberobello, insieme a 10 Comuni: Sannicandro, Alberobello, Conversano, Giovinazzo, Noicattaro, Putignano, Bari e Locorotondo.

“L’invecchiamento attivo è una priorità sanitaria e sociale”, è stato il messaggio unanime emerso dal convegno, a cui hanno preso parte, tra gli altri, la direttrice sanitaria ASL Rosella Squicciarini, il dottor Giuseppe Rinaldi, neurologo del Di Venere, il professor Giulio Lancioni della Lega del Filo d’Oro e il professor Paolo Taurisano dell’Università di Bari.

Secondo le proiezioni Istat, entro il 2050 la popolazione over 65 in Italia potrebbe salire tra il 32% e il 37%, a fronte del 23% registrato nel 2018. In questo scenario, il progetto “Healthy Ageing” si inserisce come modello di riferimento per le politiche sanitarie del futuro, puntando a prolungare l’autonomia e la qualità della vita anche in età avanzata, e a trasformare l’invecchiamento in una fase attiva e dignitosa dell’esistenza.

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