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Bari
07 Aprile 2025 - 13:17
BARI - Il cancello del futuro si è aperto questa mattina a Bari, nell’area un tempo contaminata dall’amianto della Fibronit. Con l’avvio ufficiale del cantiere e delle prime attività propedeutiche, prende forma il Parco della Rinascita, progetto di rigenerazione urbana che restituirà alla città un luogo di vita, socialità e verde pubblico laddove, per decenni, si è consumata una delle più gravi tragedie ambientali e sanitarie del capoluogo pugliese.
Presenti all’avvio dei lavori le massime cariche istituzionali: il sindaco di Bari Vito Leccese, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’eurodeputato e presidente della Commissione ENVI Antonio Decaro, e l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Al loro fianco il presidente del Comitato cittadino Fibronit Nicola Brescia, gli assessori comunali, la presidente del Municipio I, consiglieri comunali e municipali, insieme ai rappresentanti della Consulta cittadina dell’Ambiente. Una presenza corale, simbolo di una vittoria che è di tutta la comunità.
"Questo cantiere è la dimostrazione concreta di cosa significhi impegno civico", ha sottolineato con emozione il sindaco di Bari Vito Leccese. "È il risultato di un lavoro portato avanti per decenni dal Comitato Fibronit, sostenuto da cinque amministrazioni comunali e altrettante regionali, che hanno condiviso l’obiettivo di trasformare un luogo segnato dalla morte in uno spazio di rinascita".
Il futuro Parco della Rinascita sarà molto più di un’area verde: diventerà una vera cerniera ecologica tra tre quartieri densamente abitati, restituendo qualità della vita e nuovi spazi di aggregazione a una comunità che troppo a lungo ha convissuto con il dolore. "Gli interventi principali saranno di riforestazione e rigenerazione" ha spiegato il primo cittadino. "I tempi sono vincolati dal PNRR, ma oggi partiamo con le attività preliminari che ci avvicinano alla realizzazione di un sogno rincorso per troppi anni".
Il sindaco non ha dimenticato il peso della memoria. "Non potremo mai risarcire davvero le centinaia di famiglie colpite dalla tragedia dell’amianto", ha aggiunto. "Ma possiamo, e dobbiamo, seminare speranza là dove prima c’era solo disperazione. Ci piace pensare che, un giorno, i bambini che giocheranno in questo parco saranno osservati con un sorriso da chi ci ha lasciato a causa della Fibronit".
Il percorso verso questo traguardo è stato lungo e travagliato, come ha ricordato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. "Mi tornano alla mente le parole e gli insegnamenti di Maria Maugeri, che mi aiutò a comprendere la portata del dramma di questa comunità" ha detto. "Ventidue anni fa, da candidato sindaco, partecipai alla manifestazione nel quartiere Madonnella senza ancora rendermi conto fino in fondo di ciò che era accaduto".
Con determinazione, le istituzioni locali si opposero al progetto iniziale che prevedeva la rimozione totale dell’amianto con il trasferimento altrove dei materiali contaminati. "Non sarebbe bastata l’Europa intera per smaltire l’amianto presente qui", ha spiegato il governatore. "Così abbiamo scelto la messa in sicurezza attraverso la tombatura e, successivamente, l’acquisizione dell’area da parte del Comune di Bari in cambio del risarcimento della curatela fallimentare".
Un passaggio fondamentale fu la variante al Piano Regolatore, che trasformò l’area da edificabile a verde pubblico. "È la storia di una comunità che ha saputo costruire dal basso l’idea stessa del parco", ha sottolineato il presidente regionale, "dimostrando che le battaglie di civiltà possono vincere".
Grande emozione nelle parole di Nicola Brescia, presidente del Comitato Fibronit: "Oggi si chiude un cammino cominciato a novembre del 2000. Tra qualche mese il nostro comitato compirà 25 anni. Pensare che il parco porterà il nome che scegliemmo allora, Parco della Rinascita, è una gioia immensa". Brescia ha voluto dedicare questo traguardo a tutte le persone che hanno combattuto fino all’ultimo contro l’amianto, come Ernesto Chiarantoni, esempio di coraggio nonostante la malattia, e Michele, cui fu promessa la prosecuzione della battaglia fino al successo.
"Questa è una pagina di riscatto che ho l’onore di aver contribuito a scrivere", ha dichiarato l’eurodeputato e presidente della Commissione ENVI Antonio Decaro. "Ricordo quando nel 2014 presi il testimone del progetto, consapevole che non ci saremmo mai fermati. Non dimenticherò mai le immagini dei cittadini che, mano nella mano, formarono una catena umana per difendere quest’area da chi voleva speculare. Oggi, grazie anche ai fondi del PNRR, stiamo per vedere questo sogno diventare realtà".
Ha voluto ribadire il valore del percorso anche l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, ricordando come le prime scelte del suo governo andarono nella direzione della bonifica: "La nostra prima delibera stanziò 10 milioni di euro per la messa in sicurezza di questa zona. Rifiutammo categoricamente l’idea di costruirvi un sottopasso o nuovi edifici: sapevamo che l’unico modo per spegnere definitivamente la minaccia dell’amianto fosse creare un parco".
"Quello che oggi accade a Bari è un esempio che dovrebbe illuminare la politica e le istituzioni" ha aggiunto. "I cittadini non sono sudditi, ma sanno indicare la strada quando si tratta di difendere la loro salute e il futuro delle loro famiglie. Se li ascoltiamo, miglioriamo tutti".
L’area dell’ex Fibronit è stata per decenni simbolo di dolore e di morte. Ma oggi, con l’apertura di questo cantiere, si trasforma in luogo di rinascita. "Qui cresceranno alberi, cresceranno bambini, crescerà una nuova Bari", hanno ricordato con orgoglio i protagonisti di questa lunga battaglia. E con loro, cresce anche la consapevolezza che, quando cittadini e istituzioni camminano insieme, nulla è impossibile.
Il Progetto
Il parco della Rinascita interessa un’area che si sviluppa lungo via Caldarola fino all’incrocio del ponte di Padre Pio con viale Magna Grecia, delimitata dalla linea ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est e di RFI. Si estende su un’area di 146.850,70 mq (14 ettari) che congiunge i quartieri Japigia, Madonnella e San Pasquale.
L’importo complessivo dei lavori è di circa 16 milioni di euro, di cui 3,5 messi a disposizione dalla Regione Puglia e 11,5 milioni dei fondi PNRR, M5C212.1 - “Inclusione e coesione”, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, e 1.5 milioni di fondi per opere indifferibili.
Il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto nel 2022 dall’architetta Laura Rubino e dall’ingegner Nicola Falcone, presentava una chiara impostazione improntata sulla sintesi del percorso di progettazione partecipata, intrapresa con il Comitato di quartiere dell’ex Fibronit, in cui è stato elaborato uno schema planimetrico che riassume i desiderata della cittadinanza e da cui si evince la necessità di una forte rinaturalizzazione, attraverso opere di forestazione, e la presenza di dotazioni in grado di rendere vivo il parco: aree sportive (campi da basket, bocce, ecc.), aree gioco per i bambini, sistemi di piazze e percorsi.
In base a queste indicazioni il raggruppamento di progettisti, incaricati di proseguire con il lavoro di redazione del progetto, hanno delineato gli obiettivi del progetto di riqualificazione:
È opportuno ricordare che, a monte di quest’opera, l’amministrazione comunale si è impegnata su importanti operazioni di bonifica del sito che si sono concluse nel 2022, quando è stato emesso il certificato di avvenuta bonifica con dichiarazione di piena accessibilità e fruibilità dell’intero parco a condizione che non fosse modificato e danneggiato il capping (strato di copertura della superficie) effettuato secondo le seguenti misurazioni:
Per aumentare il grado di sicurezza, la conferenza di servizi ha imposto l’aumento di circa 50 cm di terra di coltivo nelle aree alberate in modo da evitare il possibile, anche se remoto, intaccamento del capping dagli apparati radicali.
Concept paesaggistico del parco della Rinascita
Il progetto intende rappresentare la sintesi di tutte le fasi precedenti: progettazione partecipata e PFTE e proposizione di una visione di parco innovativa e in linea con le attuali e future necessità della città.
Le parole chiave espresse dai cittadini sono state disegnate sul parco e hanno dato il via ad un processo di gestazione così composto:
Le cicatrici della terra che hanno segnato quel luogo della città di Bari saranno curate con nuovi percorsi e luoghi per le persone attraverso la realizzazione di nuove tipologie di foreste urbane in grado di implementare la biodiversità, di aree gioco per ogni età che si incastonano nel paesaggio, di luoghi dedicati alla cultura (l’anfiteatro Maugeri sarà il cuore del parco e, insieme alle altre piazze, costituirà delle nuove polarità per i cittadini), di percorsi di diversa sezione con cui esplorare e vivere il parco in piena sicurezza e senza barriere architettoniche e l’ottimizzazione nell’uso dei materiali in modo da ridurre e semplificare le future manutenzioni.
Il nuovo parco multifunzionale valorizzerà il contesto territoriale che diventa una sorta di “cuneo verde” che si innesta nella città e si estende verso tutte le direttrici urbane esistenti.
Nuclei di rigenerazione naturale
Il progetto definitivo prevede una ridistribuzione spaziale delle essenze impiegate; in particolare si delinea una strategia di impianto vegetale in grado di determinare delle gerarchie vegetali: masse arbustive ed arboree forestali, aree d’ombra a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti e collezione botanica di essenze mediterranee.
Questa impostazione ottimizza l’impiego di essenze in una superficie così vasta. Sono diversi, infatti, gli spazi disegnati e/o arricchiti dalle essenze vegetali in modo da costituire un sistema ambientale e paesaggistico unico. Uno spazio ricco di biodiversità e di grande impatto scenografico.
Il progetto prevede anche una ridistribuzione spaziale delle specie vegetali arboree ed arbustive impiegate, in grado di determinare delle gerarchie vegetali: forestazione arborea ed arbustiva, aree d’ombra immediata con piante a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti, giardino arido e collezione botanica di specie arbustive mediterranee.
Questa impostazione ottimizzerà l’impiego di diverse specie in una superficie così vasta, come si può evincere nell’elenco floristico dei diversi settori e zone di forestazione urbana prevista. In totale saranno piantumate 8.374 erbacee, 71.046 tappezzanti, 1810 rampicanti, 51.861 arbusti, 1300 alberi nell’ambito dell’intervento di forestazione urbana e 451 alberi pronto effetto.
In termini di contributo ambientale si otterrà un risparmio di CO2 di 700 tonnellate all’anno. Le aree verdi così progettate svolgono un ruolo importante anche nella gestione delle acque piovane, assorbendo e rallentando il deflusso delle acque. La creazione di spazi verdi multifunzionali, si realizza nelle aree verdi con zone di infiltrazione, per ridurre il rischio di allagamenti e migliorare la qualità delle acque superficiali.
Le aree verdi sono state progettate affinché siano economicamente sostenibili nel lungo termine, minimizzando i costi di manutenzione e gestione. La scelta di specie vegetali resistenti, l’uso di pratiche di gestione sostenibili e l’adozione di tecnologie innovative possono contribuire a garantire la sostenibilità economica dell’intera opera.
L’impianto irriguo è stato progettato, infatti, per soddisfare tutte le esigenze del parco, differenziando il sistema di distribuzione in funzione delle richieste e tipologie irrigue.
Di seguite le tipologie di impianti di irrigazioni che saranno implementati:
Nuclei di rigenerazione sociale
Il progetto ridisegna una successione di spazi urbani in grado di rendere fruibile e utilizzabile il parco durante tutte le ore del giorno. Il parco urbano è pensato come un sistema flessibile in cui le attività previste (piazza - aree gioco - percorsi - ecc.) sono interconnesse tra loro e in grado di adeguarsi alle diverse necessità dei cittadini. Pertanto, la rigenerazione sociale si articolerà su differenti interventi:
Di seguito l’elenco degli spazi e delle funzioni da realizzare nel parco:
Nel progetto sono previsti nuovi impianti di illuminazione, di videosorveglianza e wi-fi. Infine, saranno tre gli accessi aperti lungo i confini di via Caldarola per consentire l’ingresso all’area verde.
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Testata: Buonasera
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