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Andria
06 Aprile 2025 - 07:28
ANDRIA - Con un Paese che si colloca all'ultimo posto per salari tra le nazioni del G20 e un bilancio drammatico di 1.090 morti sul lavoro nel solo 2024, cresce l'urgenza di una mobilitazione collettiva per cambiare rotta. A questi numeri allarmanti si aggiungono le criticità occupazionali della Puglia e della provincia Bat, dove oltre il 90 per cento dei contratti attivati nell’ultimo anno è risultato precario e più del 60 per cento delle cessazioni ha riguardato impieghi con una durata inferiore a tre mesi. Preoccupa anche la condizione di chi lavora a termine da oltre cinque anni, una realtà che interessa un lavoratore su quattro.
È in questo contesto che, nella sala consiliare del Comune di Andria, si è ufficialmente costituito il Comitato provinciale a sostegno dei referendum su lavoro e cittadinanza, con l’obiettivo di coinvolgere l’intera società civile in vista delle consultazioni dell’8 e 9 giugno, durante le quali gli elettori saranno chiamati a esprimersi su 5 quesiti referendari.
Alla nascita del comitato erano presenti i rappresentanti di numerose realtà associative e politiche già aderenti, tra cui Partito Democratico, Sinistra Italiana, ABC, AndriaLab, Futura, ANPI, Libera, Arci, Coalizione Civica, Donna Vita Libertà, Pax Christi, Auser e Circolo dei Lettori di Andria. Accanto a loro anche le istituzioni, rappresentate dall'assessore regionale Debora Ciliento, dal presidente della Provincia Bat Bernardo Lodispoto, dall’assessore comunale Pasquale Colasuonno e dal vice presidente della Bat Lorenzo Marchio Rossi, che ha portato i saluti del sindaco di Andria, Giovanna Bruno, e dell'intera amministrazione comunale.
Ad aprire i lavori è stato il segretario generale della Cgil Bat, Michele Valente, che ha lanciato un appello alla massima partecipazione: "Invitiamo tutte le associazioni e i movimenti che credono nel valore del lavoro e dei diritti civili ad unirsi al nostro comitato. Più saremo e più cittadini riusciremo a coinvolgere e informare su questi fondamentali 5 Sì". Valente ha inoltre annunciato la prossima costituzione di comitati comunali in ogni centro della provincia, per garantire un'informazione capillare e raggiungere anche le periferie.
"Quelle che stiamo promuovendo - ha proseguito - non sono semplici scelte di opinione, ma vere e proprie scelte di campo. Perché quello che ci viene proposto oggi non è più un lavoro degno di questo nome. I salari sono troppo bassi, i diritti non devono essere un privilegio di pochi ma devono appartenere a tutti. I diritti conquistati nel tempo, frutto di dure battaglie, vanno oggi difesi e rilanciati con un impegno collettivo".
L’obiettivo è chiaro: mobilitare il territorio per abrogare leggi considerate ingiuste e combattere le disuguaglianze che penalizzano lavoratori e cittadini, dentro e fuori dai luoghi di lavoro. In gioco, sottolineano i promotori, c’è il futuro dei diritti sociali e civili del Paese.
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