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Sanità di prossimità per combattere la povertà sanitaria: l’Asl Bt lancia sette progetti per cinquemila cittadini fragili

Presentate a Barletta le iniziative del Programma Nazionale Equità nella Salute: ambulatori dedicati, cliniche mobili e farmacie territoriali per garantire cure accessibili alle fasce più vulnerabili della popolazione

BARLETTA - L’Asl Bt ha ufficialmente illustrato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Polo universitario del Dimiccoli di Barletta, le azioni avviate nell’ambito del Programma Nazionale Equità nella Salute, parte dell’Accordo di Partenariato dell’Italia per la programmazione dei fondi europei di coesione 2021-2027. Il piano, noto con l’acronimo PNES, mira a contrastare la povertà sanitaria e a garantire l’accesso ai servizi di cura a chi vive in condizioni di fragilità economica e sociale.

L’Asl Bt è stata selezionata come beneficiaria di fondi per la realizzazione di sette interventi mirati, destinati a circa cinquemila persone residenti nella provincia, individuate in base a specifici criteri di vulnerabilità. L’iniziativa si inserisce all’interno di un programma nazionale che coinvolge sette Regioni del Mezzogiorno: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

“Il nostro obiettivo è costruire una sanità pubblica più equa e vicina ai cittadini”, ha spiegato Domenico Spinazzola, direttore del Distretto Socio Sanitario 4 e responsabile dell’attuazione del progetto per l’Asl Bt. “Vogliamo raggiungere le persone che più difficilmente accedono alle cure, offrendo loro servizi medici di base e specialistici direttamente sul territorio”.

A rafforzare il concetto di sanità inclusiva è intervenuta anche la direttrice generale dell’Asl Bt Tiziana Dimatteo, che ha sottolineato il doppio fronte su cui si sta muovendo l’azienda: “Da un lato ci rivolgiamo alle persone in condizioni di indigenza, dall’altro potenziamo la rete dei servizi distrettuali attraverso l’attivazione di ambulatori di prossimità e l’introduzione di tre cliniche mobili attrezzate. Ringrazio tutte le strutture aziendali impegnate in questo importante sforzo collettivo”.

Attualmente sono operativi sei ambulatori specialistici, distribuiti in diversi comuni della provincia, ai quali si aggiunge una farmacia territoriale a supporto. Ecco il dettaglio dei servizi:

  • Ambulatorio di Odontoiatria a Bisceglie, diretto dal dottor Bruno Modesti, attivo tre pomeriggi a settimana presso il centro Don Pierino Arcieri.

  • Ambulatorio di Cardiologia a Margherita di Savoia, coordinato dalla dottoressa Anna Rita Russo, aperto ogni sabato mattina.

  • Ambulatorio di Neurologia ad Andria, guidato dal dottor Domenico Carrara, operativo tre giorni alla settimana.

  • Ambulatorio di Dermatologia a Canosa di Puglia, sotto la responsabilità del dottor Michele Tiano, in funzione ogni mercoledì.

  • Due Ambulatori di Medicina Interna, il primo a Barletta, curato dal dottor Giuseppe Mennea, attivo il martedì e mercoledì, e il secondo a Trani, diretto dalla dottoressa Maria Celeste Fatone, operativo ogni giovedì.

  • Farmacia Territoriale a Trani, con la dottoressa Rosa Cusmai come responsabile, aperta due mattine a settimana presso il Presidio Territoriale di Assistenza.

Il PNES si fonda sul concetto di sanità pubblica di prossimità, mirando a costruire un sistema sanitario accessibile, inclusivo e integrato. Le azioni sono coordinate a livello nazionale dall’INMP (Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà), che svolge il ruolo di organismo intermedio. Il programma mira a superare gli ostacoli che impediscono alle persone in difficoltà di accedere alle cure, attraverso modelli di presa in carico attiva, integrazione sociosanitaria e coinvolgimento delle comunità locali.

L’accesso ai servizi è riservato a cittadini in possesso di requisiti specifici, come:

  • ISEE inferiore a diecimila euro

  • Codice STP, che garantisce cure agli stranieri senza permesso di soggiorno

  • Codice ENI, per cittadini comunitari privi di iscrizione al Servizio Sanitario

  • Esenzioni per reddito, comprese quelle regionali

  • Certificazioni dei Servizi Sociali che attestano situazioni di indigenza

  • Segnalazioni da parte di enti del Terzo Settore, accreditati per accompagnare e orientare i cittadini vulnerabili nel percorso di accesso alle cure

Attraverso queste iniziative, l’Asl Bt punta a colmare il divario sanitario e a costruire un modello territoriale di equità nella salute, in grado di offrire risposte concrete a chi troppo spesso resta ai margini del sistema di cura.

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