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Sanità territoriale, parte la formazione per gli Infermieri di Famiglia e di Comunità. Le foto

Avviato il corso per 126 professionisti sanitari della Asl Bt. Un ruolo chiave per l’assistenza sul territorio e la gestione delle cure domiciliari

ANDRIA - Un nuovo modello di assistenza sanitaria sta prendendo forma nella Bat, con l’inserimento dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità nelle Case di Comunità, strutture previste dal Pnrr per potenziare la sanità di prossimità. A supporto di questa trasformazione, è stato presentato alla stampa il percorso formativo dedicato a questa nuova figura professionale, che sarà fondamentale per garantire cure più accessibili e personalizzate ai cittadini.

Il corso, promosso dalla Asl Bt in collaborazione con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Bat, è stato sviluppato sulla base delle linee guida regionali e nazionali, con l’obiettivo di formare 126 infermieri che opereranno nel territorio. Il piano di studi, accreditato ECM, avrà una durata complessiva di 220 ore e prevede tre edizioni con classi di 42 infermieri ciascuna.

L’iniziativa nasce dal Protocollo di Intesa tra Asl Bt e Opi Bat, che ha dato vita a un percorso strutturato in formazione frontale, attività sul campo nei distretti socio-sanitari e un project work finale. Il programma è così articolato:

  • 100 ore di lezioni in aula
  • 100 ore di formazione pratica sul territorio
  • 20 ore dedicate al project work

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità: un punto di riferimento per i cittadini

L’Infermiere di Famiglia e di Comunità è una figura chiave per l’assistenza territoriale. Il suo compito è quello di prendersi cura della salute dei cittadini nel loro contesto quotidiano, lavorando in stretta collaborazione con medici di base, specialisti e operatori sanitari multidisciplinari. Un riferimento essenziale, soprattutto per anziani, malati cronici e persone fragili, che necessitano di monitoraggio continuo, supporto nella gestione delle terapie e accesso ai servizi sanitari.

“Con questa nuova figura vogliamo portare una sanità più vicina alle persone”, spiega Tiziana Dimatteo, Direttrice della Asl Bt. “L’Infermiere di Famiglia e di Comunità non solo alleggerirà la pressione sugli ospedali, ma contribuirà a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Sarà un professionista presente sul territorio, capace di intercettare i bisogni della popolazione, coordinare interventi sanitari e sociali e favorire una rete di sostegno tra istituzioni e famiglie.

Anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Bat sottolinea l’importanza di questa formazione. “Il nostro obiettivo è fornire agli infermieri competenze avanzate per operare in un contesto di cura integrato tra ospedale e territorio”, dichiara Giuseppe Papagni, Presidente dell’OPI Bat e responsabile scientifico del corso. “Investire nella formazione degli infermieri significa garantire ai cittadini un’assistenza più efficace e personalizzata”.

Un programma formativo per un ruolo strategico

Il corso di formazione è stato sviluppato con il supporto di esperti del settore, selezionati per garantire un alto livello di preparazione. Micaela Abbinante, Dirigente Responsabile della Asl Bt, ha evidenziato il valore strategico di questa iniziativa: “Abbiamo scelto con attenzione i docenti, affidandoci a professionisti con esperienza nelle diverse aree della formazione. La parte pratica sarà curata dai coordinatori dei distretti socio-sanitari, con l’obiettivo di rappresentare al meglio la complessità dell’assistenza territoriale”.

Tra i temi trattati nel corso figurano:

  • Il ruolo dell’Infermiere di Famiglia e l’organizzazione sanitaria (DM 77)
  • Sanità pubblica e prevenzione primaria, secondaria, terziaria e quaternaria
  • Determinanti della salute e politiche sanitarie
  • Epidemiologia delle malattie croniche e il Piano nazionale per le cronicità 2020-2025
  • Educazione alla salute e relazione d’aiuto
  • Gestione della fragilità nell’anziano
  • Psicodinamica delle relazioni sociali e familiari
  • Modelli organizzativi nell’infermieristica territoriale
  • Assessment infermieristico e visita domiciliare
  • Autocura e gestione della cronicità

Le nuove Case e Ospedali di Comunità in Puglia

L’attivazione degli Infermieri di Famiglia e di Comunità si inserisce in un più ampio piano di riorganizzazione del sistema sanitario territoriale, che prevede la realizzazione di nuove Case e Ospedali di Comunità finanziati dal PNRR.

Nella provincia Bat, saranno realizzate 9 Case di Comunità, con lavori già avviati o in fase di partenza nei seguenti comuni:

  • Andria, Barletta, Trani (lavori al via la prossima settimana)
  • Margherita di Savoia, Spinazzola (fine lavori prevista per l’estate)
  • Bisceglie e Canosa (lavori in corso, consegna prevista per l’estate)
  • San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli (inizio lavori imminente)

Parallelamente, sono previsti 6 Ospedali di Comunità, che verranno realizzati a Andria, Barletta, Trani, Margherita di Savoia, Spinazzola e Minervino Murge, con l’avvio dei cantieri già programmato per marzo.

Questa trasformazione rappresenta una svolta per la sanità locale, puntando su un modello più vicino ai cittadini e capace di rispondere in modo efficace alle esigenze della popolazione. La formazione degli Infermieri di Famiglia e di Comunità è un tassello fondamentale di questo processo, con l’obiettivo di garantire cure di qualità, potenziare la prevenzione e migliorare la gestione delle patologie croniche direttamente sul territorio.

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