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Lecce

Novoli, il fuoco sacro di Sant’Antonio Abate illumina tradizione e devozione. Foto e Video

Dal deserto alla Fòcara: il santo patrono che protegge il raccolto e gli animali

La focara di Novoli per celebrare Sant’Antonio abate

LECCE - A Novoli, piccolo centro nel cuore della provincia di Lecce, il culto di Sant’Antonio Abate è una tradizione radicata nel tempo. Considerato il protettore degli animali e del raccolto, il santo è venerato come patrono e il suo legame con la comunità si esprime in un simbolo potente: il fuoco, elemento che purifica, benedice e allontana il male.

Il paese salentino è devoto a Sant’Antonio fin dalla sua origine e la sua celebrazione si intreccia con quella della Madonna di Costantinopoli, festeggiata a luglio. Due ricorrenze che sembrano scandire i ritmi della terra e dell’agricoltura, settori nei quali il calore delle fiamme rappresenta protezione e rinascita.

La Fòcara, un falò di fede e lavoro

L’omaggio più spettacolare a Sant’Antonio Abate è la Fòcara, un enorme falò costruito con le fascine della vite, incastrate con perizia e devozione. Questa maestosa pira, che brucia come un'offerta propiziatoria, è frutto di un impegno collettivo che prende il via a dicembre e coinvolge l’intera comunità in una sorta di novena laica.

L’accensione della Fòcara segna il culmine della celebrazione, con la grande lira di fuoco su cui domina l’immagine del santo, testimone di una devozione che unisce fede, cultura e tradizione popolare.

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