Lecce: al Mercatino delle Etnie scatta il "Capodanno dei Popoli"

LECCE – Lecce sceglie una strada diversa per inaugurare il 2026: quella del dialogo tra culture e dell'abbattimento delle barriere sociali. Il 1° gennaio, dalle ore 18:00 fino a mezzanotte, il Mercatino delle Arti e delle Etnie (via Moro) si trasformerà nel cuore pulsante del "Capodanno dei Popoli", una manifestazione che elegge la musica e la condivisione a strumenti di lotta contro ogni forma di razzismo e divisione.

L’evento, rigorosamente a ingresso libero, non è solo una festa, ma un manifesto politico e culturale volto a celebrare la ricchezza della diversità attraverso un mosaico di suoni, sapori e danze da ogni angolo del globo.

Un palcoscenico globale: dai Caraibi al cuore di Londra

Il cartellone artistico della serata riflette l'ambizione internazionale del progetto, proponendo una staffetta di talenti che unisce i continenti. La scena sarà accesa dalle vibrazioni caraibiche di Maria Momoitia & Brenda Scott (Cuba) e dalle radici profonde di The Timeless NGONAL (Senegal), passando per le melodie di Meli Hajderaj (Albania).

Particolarmente significativa la presenza di formazioni che incarnano l'integrazione nel territorio salentino, come il duo Pasco Ebenga & Shotta P (Congo-Salento) e l'energia dei Ghetto Eden (Senegal-Salento), simboli di una Puglia che sa farsi ponte tra le sponde del Mediterraneo e oltre.

L'attesa è però tutta per lo special guest della serata: direttamente da Londra arriverà General Levy, colonna portante della scena jungle e reggae mondiale, accompagnato da Joe Ariwa per una performance che promette di trasformare il mercato in una dancehall cosmopolita.

Food to the world: il gusto dell'incontro

Oltre ai live show e ai dj-set, il Capodanno dei Popoli offrirà un'esperienza sensoriale completa con l'area "Food to the World", dove il cibo diventa pretesto di conoscenza e scambio culturale. In un mondo che troppo spesso alza muri, Lecce risponde con un invito alla coralità, cercando di costruire, citando gli organizzatori, «ponti per un mondo più unito e solidale».