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L'Iniziativa

Le "Variabili inclinazioni" di Graziano Pulito

Vernissage della mostra fotografica a "La factory" a Porta Napoli

La locandina dell'evento

La locandina dell'evento

Dettagli evento

Torna a vivere l'Hypercube gallery presso la Factory Taranto, a Porta Napoli (in via Niceforo Foca, 30): venerdì, 13 dicembre alle ore 19:30, sulle pareti dell'ipercubo si potrà ammirare il lavoro fotografico di Graziano Pulito, una sequenza di scatti estrapolata dall'archivio dell'autore, attraverso cui ammirare la sua visione della vita dell’essere umano. Una visione in bianco e nero, attraverso il grigio delle ombre, con “variabili inclinazioni”.

Durante il vernissage sarà lo stesso Pulito a raccontare cosa rappresenta la fotografia nella sua vita, quali sono i suoi riferimenti, le sue ispirazioni. Il racconto avverrà ai microfoni del podcast "Stai parlato" per una registrazione live.

Graziano Pulito

Graziano Pulito è nato a Martina Franca nel 1980, quando la carta la faceva da padrona. ll suo primo approccio alla fotografia è avvenuto all’età di 14 anni, quando dopo la scuola inizia a lavorare in uno studio fotografico. Una strada interrotta e ripresa in età adulta con una consapevolezza differente.

«La mia fotografia è frutto dell’ispirazione data dai grandi del passato, come Peter Lindbergh, Helmut Newton, Jeanloup Sieff - racconta - I social network hanno avuto un ruolo importante: mi hanno dato la possibilità di conoscere fotografi e di crescere attraverso una rete di scambi culturali, esperienze e studio personale. Prediligo il bianco e nero rifacendomi alle pagine di un libro, pulite ed essenziali. La ritrattistica è movimento, emozione e dinamismo dell’essere umano nella sua naturalezza.

“Variabili inclinazioni”

La vita dell’essere umano è determinata e segnata dalla sua evoluzione. Ognuno di noi oggi è l’avanzamento del suo essere passato. Però accade che questo tragitto viene interrotto da una sorta di involuzione, una “chiusura “, determinata dalle esperienze o semplicemente da una presa di coscienza. La fotografia per me è stata, ed è, mezzo determinante e direzionale di cambiamento.

«In questa sequenza di scatti, estrapolata dal mio archivio - spiega il fotografo - c’è la mia visione in bianco e nero, attraverso il grigio delle ombre, con “variabili inclinazioni”; come una pallina su un piano sospeso nel vuoto in continua oscillazione. C’è la ricerca dello spazio, la necessità di un’ “apertura” e di un posto ben preciso che ognuno di noi occupa».

 

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