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Taranto

"Bugie sulla raccolta dei rifiuti ai Tamburi"

Le parole dell'assessore comunale Gianni Cataldino

Gianni Cataldino

Gianni Cataldino

Sulla raccolta rifiuti al quartiere Tamburi per "gonfiare" dati, interviene con una dichiarazione netta l'assessore Cataldino: "Menzogne politiche, chi diffonde falsità se ne assumerà la responsabilità".

Il titolare alla governance delle società partecipate del Comune di Taranto, Gianni Cataldino, dice infatti che "chi ha dichiarato che nel quartiere Tamburi non si raccolgono i rifiuti per alzare la percentuale di differenziata, ha detto una falsità! E chi l’ha messa in circolazione se ne assumerà la responsabilità politica e istituzionale. Non si governa una città diffondendo menzogne che infangano un quartiere e il lavoro degli operatori".

Continua Cataldino: "Nessuno ha mai pensato, né mai penserà, di lasciare cumuli per “gonfiare” dati. È un’accusa costruita per creare tensione e per trasformare un problema reale in un pretesto politico. Per questo stiamo verificando formalmente quanto sia stato detto in Commissione e se ricorrono i presupposti per attivare gli strumenti previsti dai regolamenti.

La realtà è semplice: Taranto sta passando da una differenziata fittizia, quella degli anni in cui tutto finiva comunque insieme, a una differenziata vera. E i risultati già ci sono: 500.000 euro in meno conferiti in discarica, qualità delle frazioni nettamente migliorata, contributi dei consorzi di filiera in aumento. Tutto con anche l'obiettivo di mantere pubblica l'azienda. Non stiamo “giocando” con i numeri: li stiamo finalmente producendo. 

Per anni abbiamo ereditato un sistema che raccoglieva tutto come indifferenziato, gonfiando i costi e azzerando ogni possibilità di recupero. È anche per questo che oggi emergono difficoltà: perché per troppo tempo si è usato qualunque cassonetto per qualunque rifiuto, senza distinzione, senza controlli, senza un modello credibile.

Adesso che si chiede una separazione reale, emerge immediatamente la carenza di contenitori dedicati, semplicemente perché prima non servivano a nessuno, visto che tutto veniva mischiato"

"La transizione che stiamo portando avanti non è una punizione: è il passaggio obbligato da un sistema fasullo a uno moderno. Stiamo potenziando la dotazione dei contenitori dove necessario, accompagnando le utenze commerciali e domestiche, rafforzando controlli e informazione, e soprattutto stiamo riportando il servizio dentro una logica sostenibile e pubblica", continua l'assessore.

"Chi oggi grida allo scandalo perché mancano cassonetti conferma, senza volerlo, che il vecchio sistema era disordinato e inefficiente. Noi lo stiamo correggendo.

La città è ancora sporca, sì, ma non perché qualcuno abbia deciso di non raccogliere: è sporca perché per anni si è alimentato un modello sbagliato. Ora lo stiamo cambiando, con rigore e con risultati che cominciano a vedersi. E andremo avanti".

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